di Fabio Scrimitore
Il quesito, proposto da un docente di scuola secondaria di I grado, riguarda l’obbligatorietà della cosiddetta pagellina infraquadrimestrale.
L’insegnante di scuola media vorrebbe sapere se la tradizione cui si attengono moltissime scuole, di redigere e consegnare alle famiglie degli studenti la pagellina infraquadrimestrale, sia sostenuta da disposizioni di carattere giuridico, che ne prescrivano l’obbligatorietà.
Si può rispondere al quesito assicurando che l’ordinamento scolastico prevede soltanto l’adozione della formale pagella. L’articolo 12 del Regio Decreto 4 maggio 1925, n. 653 così recita:
Ogni alunno è fornito, a cura dell’istituto, di una pagella scolastica, nella quale sono registrati i dati di stato civile, la provenienza scolastica, i voti degli scrutini bimestrali, i risultati dello scrutinio finale e degli esami, la classificazione annuale di educazione fisica, i versamenti delle tasse o la relativa deliberazione di esonero, e gli eventuali provvedimenti disciplinari. La pagella è consegnata all’alunno alla fine di ogni bimestre per la controfirma del padre, o di chi ne fa le veci, e gli è definitivamente rilasciata all’inizio dell’anno scolastico successivo o al momento del passaggio ad altro istituto o dell’abbandono della scuola.
Nel suo art. 1, il Regio Decreto-legge 21 settembre 1933, n. 1308, convertito nella Legge 21 dicembre 1933, n. 1879, ha esteso l’obbligo della pagella agli istituti di istruzione secondaria di II grado esistenti in quel tempo:
In tutti gli istituti di istruzione secondaria (classica, scientifica, magistrale, tecnica e artistica) dello stesso tipo, è adottato un unico modello di pagella scolastica.
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