La transizione al digitale della pubblica amministrazione: un passaggio lento ma necessario. Competenze digitali per la P.A. è il nuovo progetto ad hoc del Dipartimento della Funzione Pubblica
di Marco Graziuso
Abstract
Nel corso degli ultimi anni, molti interventi programmatici si sono prefissi l’obiettivo di favorire una trasformazione digitale della P.A., prevedendo obiettivi anche ambiziosi. Tuttavia, l’effettiva realizzazione di questa trasformazione è proceduta a rilento. Ciò è dimostrato, ad esempio, dal fatto che il CAD – Codice dell’amministrazione digitale (d.lgs. 82/2005) -, anche a fronte di due recenti interventi di modifica (D. lgs. n. 179/2016 e D. lgs. n. 217/2017), continua ad essere una tra le norme meno applicate del contesto giuridico italiano. A questo si aggiungono le difficoltà manifestate dalla maggior parte delle amministrazioni nel recepimento, nei termini previsti, di molte disposizioni normative in ambito digitale (si pensi all’adozione di SPID – Sistema pubblico d’identità digitale), così come la tendenza ricorrente delle amministrazioni ad adattare gli strumenti innovativi a disposizione alle procedure tradizionali, piuttosto che a sfruttarne appieno le funzionalità per dar vita a procedure di lavoro più efficienti. Molti sono i fattori alla base di tale ritardo. Tra questi emerge l’assenza di una cultura del digitale e dell’innovazione condivisa a tutti i livelli dell’amministrazione. In questo scenario risulta, quindi, prioritario intervenire in modo incisivo sulle competenze digitali dei dipendenti della P.A. attraverso la definizione di interventi mirati, in grado di implementare adeguatamente le competenze dell’ intero comparto pubblico.
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