Quando l’erba del vicino è sempre più verde
Mi è capitato di lavorare con un Liceo che ha deliberato (e non è il primo né il solo!) la sperimentazione dell’invidiatissimo modello della scuola finlandese, nella quale, come sappiamo, vengono svolte le prove OCSE migliori del mondo.
La mia immagine della scuola finlandese non andava molto al di là di quella, superficialissima, che appartiene all’opinione pubblica, così com’è veicolata dai mass media: ambienti colorati e spazi aperti, tecnologie avanzate, professori fermi nelle aule e studenti che si spostano, lezioni operative e di breve durata, laboratori e cooperazioni, scarpe fuori dall’aula e lezione in calzettoni, studenti e docenti che si danno del tu… E risultati meravigliosi (giorni fa, ad esempio, in un servizio su SkyTG 24, la scuola finlandese era chiamata in causa in quanto scuola in cui “non si assegnano compiti a casa”, eppure “si conseguono i risultati migliori del mondo”).
Mi sono dunque domandata cosa, di quella scuola, appare a noi degno di sperimentazione e perché.
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