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Scuole, piano estate 2021: 510 milioni per aprire a luglio e agosto

di Stefania De Cristofaro

La scuola non va in vacanza: resterà aperta a luglio e agosto. L’estate 2021 servirà da ponte per costruire il nuovo anno e recuperare momenti di socialità e giornate di apprendimento, entrambi sacrificati a causa delle restrizioni anti Covid

ROMA – Il piano per l’estate 2021 è stato lanciato dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi partendo dalla disponibilità di 510 milioni di euro, somma ritenuta sufficiente a garantire l’apertura degli istituti, con attenzione a quelli delle aree più fragili del Paese e in particolare del Sud.

IL MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

“La scuola non si è mai fermata durante tutta la pandemia. È rimasta sempre in contatto con le nostre ragazze e i nostri ragazzi”, ha precisato Bianchi presentando il piano. “L’emergenza sanitaria ha inevitabilmente accentuato problematiche preesistenti, ha evidenziato le diseguaglianze e accresciuto le fragilità”, ha affermato il ministro. Bianchi intende riportare la scuola “al centro della comunità”, lavorando insieme ai territori, alle associazioni, promuovendo i Patti educativi.

“Il  superamento dell’emergenza può avvenire efficacemente se si riafferma il valore della scuola”, si legge sul sito internet del ministero della Pubblica Istruzione. “Una scuola aperta, coesa ed inclusiva, quale luogo di formazione della persona e del cittadino, radicato nel proprio territorio e sostenuto dalla partecipazione attiva di tutta la comunità. Una scuola capace di essere motore di integrazione civile, di uguaglianza e di sviluppo. Una scuola che restituisce spazi e tempi di relazione, luoghi per incontrarsi di nuovo e riannodare quelle relazioni purtroppo bruscamente interrotte, così importanti per lo sviluppo emotivo, affettivo, identitario, sociale di ognuno”.

IL PIANO ESTATE 2021 ARTICOLATO IN TRE FASI

L’obiettivo principale, quindi, è colmare il vuoto che si è creato con il ricorso alla didattica digitale. Il piano è stato articolato in tre fasi.

La fase I è stata calendarizzata per giugno ed è finalizzata al potenziamento degli apprendimenti attraverso attività laboratoriali, scuola all’aperto, studio di gruppo, da effettuare anche sul territorio, con collaborazioni esterne o con il terzo settore.

La fase II sarà spalmata tra luglio e agosto ed è destinata al recupero della socialità : accanto al potenziamento degli apprendimenti, sono previste attività di aggregazione e socializzazione in modalità campus con attività legate a computing, arte, musica, vita pubblica, sport. Ci saranno moduli e laboratori di educazione motoria e gioco didattico, canto, musica, arte, scrittura creativa, educazione alla cittadinanza, debate, educazione alla sostenibilità, educazione all’imprenditorialità, potenziamento della lingua italiana e della scrittura, potenziamento delle competenze scientifiche e digitali (coding, media education, robotica). Le attività si potranno svolgere in spazi aperti delle scuole e del territorio, teatri, cinema, musei, biblioteche, parchi e centri sportivi, con il coinvolgimento del terzo settore, di educatori ed esperti esterni.

La fase III è per settembre e andrà avanti fino all’avvio delle lezioni sul doppio binario: potenziamento delle competenze e accompagnamento di studentesse e studenti al nuovo inizio.

LE RISORSE DISPONIBILI: DECRETO SOSTEGNI E PON

Quanto alla distribuzione delle risorse, i 150 milioni del decreto Sostegni saranno distribuiti con decreto del ministero dell’Istruzione, tenuto conto del numero di alunni. Per ciascuna scuola sono previsti, in media, quasi  18 mila euro.  

La somma pari a 320 milioni di euro rinveniente dal Pon, sarà distribuita previa ammissione aL bando che sarà disponibile sul sito istruzione.it/pianoestate. Le scuole potranno fare domanda fino al 21 maggio (entro le ore 159). Il 70 per cento dei fondi è destinato alle regioni del Sud. I fondi potranno essere spesi sino al termine dell’anno scolastico 2021/2022. https://www.istruzione.it/pon/avviso_apprendimento-socialita.html

All’avviso possono partecipare: le istituzioni scolastiche statali del primo ciclo di istruzione (scuole primarie e secondarie di primo grado); le istituzioni scolastiche statali del secondo ciclo di istruzione (scuole secondarie di secondo grado); le scuole paritarie primarie e secondarie di primo e di secondo grado di cui alla legge 10 marzo 2000, n. 62, che svolgono un servizio pubblico a titolo gratuito o a fronte di una remunerazione che copra solo una frazione del costo reale (cosiddette scuole paritarie che svolgono il servizio con modalità non commerciali) sulla base di quanto precisato e chiarito dalla Commissione europea.

Il ministero precisa che il riconoscimento della scuola paritaria come non commerciale deve essere stato acquisito in data antecedente alla scadenza del presente avviso e verificato poi dagli Uffici scolastici regionali di competenza. Le scuole paritarie devono essere presenti nell’anagrafica del sistema informativo SIDI.

Al bando, inoltre, possono partecipare i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA); le reti di istituzioni scolastiche (eccetto i CPIA). In questo caso, il progetto deve essere corredato, già in fase di presentazione della proposta progettuale, da un accordo di rete. Le scuole aderenti alla rete non possono partecipare singolarmente

Possono partecipare anche i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA), appartenenti alle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto, nonché le istituzioni scolastiche statali delle Province autonome di Trento e Bolzano, in virtù degli Accordi sottoscritti rispettivamente in data 16 febbraio 2017 e in data 11 aprile 2019. Tutte le scuole possono presentare una sola candidatura.

Previsti, inoltre, 40 milioni di euro del fondo per il contrasto alla povertà educativa che saranno assegnati alle scuole in funzione delle tipologie di progetti da attivare. A tale scopo sarà possibile collaborare con il terzo settore e realizzare patti educativi di comunità.

L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI PRESIDI ITALIANI

Sul piano estate 2021, si è espressa l’associazione nazionale dei presidi italiani: “Condividiamo il significato politico e il valore sociale del Piano estate 2021, specie con riferimento ai soggetti meno tutelati e, quindi, più colpiti dai nefasti effetti della pandemia”, ha detto il presidente dell’Anp, Antonello Giannelli, dopo un incontro a distanza con il Ministro Bianchi.

“Non possiamo ignorare però che l‘organizzazione del piano è affidata al personale scolastico, estremamente provato da un anno scolastico terribilmente faticoso. Qualsiasi esercito ha bisogno di riposarsi tra una battaglia e l’altra e questo principio è valido anche per la scuola”, ha sottolineato Giannelli.
“Sappiamo bene che i colleghi assicureranno, come hanno sempre fatto, il loro impegno per il Paese con lo straordinario senso di responsabilità che li contraddistingue ma chiediamo che questo sforzo sia adeguatamente compreso e valorizzato dall’Amministrazione”, ha detto il presidente dell’associazione nazionale dei presidi. “Non possiamo fare a meno di evidenziare, infatti, che l’attuazione del Piano Estate richiede ai dirigenti un surplus di lavoro mentre essi nutrono numerose ragioni di grave insoddisfazione. Abbiamo illustrato al ministro Bianchi le questioni che non possono subire ulteriori differimenti e ricordato che, ora il Paese ci chiede di continuare a svolgere un ruolo fondamentale per il futuro dei nostri giovani, la dirigenza non sia lasciata sola”, ha concluso.

La scuola, intanto, si prepara a restare aperta. Sarà un’estate diversa, tra lezioni e socialità.

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