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Scuola, in Puglia nuova ordinanza: “Nel primo ciclo di istruzione, didattica a distanza su richiesta dei genitori”

Emiliano dopo il “pasticcio” conseguente a due pronunce contrapposte del Tar: la sezione di Bari aveva sospeso la chiusura disposta dal governatore, quella di Lecce l’aveva confermata. “Nessuno potrà essere obbligato alla presenza, le eventuali assenze saranno giustificate. Tutti avranno diritto a richiedere la Dad per tutelare la propria salute”

Di Stefania De Cristofaro

BARI – Sul fronte della scuola, in Puglia si cambia ancora. Con una nuova ordinanza, il governatore Michele Emiliano ha deciso di riconoscere ai genitori degli alunni che frequentano le scuole del primo ciclo la scelta tra didattica in classe oppure a distanza: se i bambini e i ragazzi torneranno a scuola, è solo perché lo vogliono le mamme e i papà. “Nessuno potrà essere obbligato alla presenza, tutti avranno il diritto a richiedere la Dad per tutelare la propria salute”.

LA NUOVA ORDINANZA NELLA REGIONE PUGLIA

La scelta del doppio binario, lezioni in classe oppure on line, è stata riconosciuta a far data da oggi, 7 novembre 2020, fino al prossimo 3 dicembre, ultimo giorno in cui resterà in vigore il Decreto del presidente del Consiglio dei ministri con cui l’Italia è stata suddivisa in tre zone cromatiche tenuto conto della diffusione del Covid 19 (rosse, arancioni e gialle).

Emiliano ha  firmato la nuova ordinanza nella serata di ieri, 6 novembre 2020, giornata che in Puglia è stata alquanto caotica per effetto di due pronunce contrastanti dei giudici del Tar, da un lato la sezione di Bari e dall’altro quella di Lecce, sull’ordinanza del 28 ottobre scorso, con cui il governatore aveva chiuso tutte le scuole, stabilendo la prosecuzione delle lezioni a distanza per gli studenti di ogni ordine e grado. Non solo per quelli delle superiori, ma anche per gli alunni delle elementari e delle medie, a differenza di quanto previsto nel Dpcm: nel decreto Conte del 3 novembre, infatti, la didattica a distanza è prevista solo per le superiori. Nelle regioni che rientrano nelle cosiddette zone rosse (quelle più a rischio) la Dad anche per seconda e terza media.

I RICORSI AL TAR IN PUGLIA E LE PRONUNCE CONTRAPPOSTE A BARI E A LECCE

Di fronte alle misure più restrittive disposte in Puglia da Emiliano, alcuni genitori e il Codacons di Lecce hanno impugnato dinanzi al Tribunale amministrativo l’ordinanza regionale. Ma il risultato non è stato univoco. A Bari, con decreto della Terza sezione, il Tar ha sospeso l’efficacia dell’ordinanza di Emiliano, mentre a Lecce, l’ordinanza è stata confermata.

La ricostruzione degli avvenimenti è stata riportata nello stesso provvedimento: “Il Presidente del Tar Puglia Lecce Sezione seconda, in data odierna, ha respinto l’istanza di sospensione inaudita altera parte dell’ordinanza del Presidente della Regione Puglia n. 407 del 28 ottobre 2020, con la seguente motivazione: «Ritenuto – impregiudicata la valutazione del ricorso nel merito – che il necessario contemperamento del diritto alla salute con il diritto allo studio nella attuale situazione epidemiologica vede prevalere il primo sul secondo (comunque parzialmente soddisfatto attraverso la didattica a distanza), attesa la necessità – in ragione del numero complessivo dei contagi, da apprezzare anche tenendo conto della capacità di risposta del sistema sanitario regionale – di contenere il rischio del diffondersi del virus; Rilevato che il provvedimento impugnato ha una efficacia temporale limitata (dal 30 ottobre al 24 novembre), suscettibile anche di riduzione in base alla valutazione dell’impatto delle misure assunte sull’evolversi della situazione epidemiologica e  ritenuto che le prioritarie esigenze di tutela della salute possano giustificare un temporaneo sacrificio sul piano organizzativo delle famiglie coinvolte, per questi motivi respinge l’istanza di misure cautelari provvisorie”.

Sempre in data odierna, il Presidente del Tar Puglia, Bari sezione terza ha sospeso inaudita altera parte, in vista dell’udienza cautelare collegiale fissata per il 3 dicembre 2020, la medesima ordinanza del Presidente della Regione Puglia n. 407 del 28 ottobre 2020, non per profili di illegittimità (tanto più perché emessa prima dell’entrata in vigore del dpcm 3 novembre 2020) bensì a causa della “inadeguatezza del sistema scolastico pugliese ad attivare subito la Dad” che “si traduce in una sostanziale interruzione delle attività didattiche e dei servizi all’utenza scolastica”.

Nell’ordinanza c’è scritto anche che “gli aspetti evidenziati dal Tar circa l’inadeguatezza del sistema scolastico pugliese costituiscono elementi obbiettivi mai resi noti dal Ministero dell’Istruzione, da ritenersi pertanto unico responsabile dell’omesso aggiornamento tecnologico delle scuole del ciclo primario, nonostante i lunghi mesi di preparazione e gli ingenti investimenti effettuati durante l’estate per affrontare una recrudescenza dell’epidemia”.

Risultato, secondo Emiliano:

“Il conflitto tra pronunce dello stesso Tar Puglia (sede di Lecce e sede di Bari) dimostra indiscutibilmente l’incertezza della stessa Magistratura a valutare in modo univoco il bilanciamento tra il diritto alla salute con il diritto allo studio, tanto che il Tar di Bari, accogliendo l’istanza di sospensione, se pur con un decreto cautelare destinato a perdere efficacia a seguito della pronuncia collegiale fissata per il 3 dicembre, ha operato una drammatica scelta tra il diritto alla salute – tutelabile con la didattica digitale integrata – e il diritto allo studio, decidendo di privilegiare quest’ultimo con la didattica in presenza”.

IL BILANCIAMENTO TRA DIRITTO ALLA STUDIO E ALLA SALUTE E LA CURVA DEI CONTAGI IN PUGLIA

Il governatore, quindi, è intervenuto nel tentativo di riportare ordine e fare chiarezza, non prima di aver fatto alcune considerazioni. La prima “nell’ottica del bilanciamento tra diritto alla salute e diritto allo studio , alla stregua delle ultime informative e dell’ultimo rapporto di monitoraggio dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 nel territorio pugliese, aggiornato al 4 novembre”, per cui “è necessario dare prevalenza al diritto alla salute disponendo per il primo ciclo di istruzione la didattica digitale integrata, anche in forma mista, e anche per periodi di tempo limitati coincidenti con eventuali quarantene o isolamenti fiduciari, per le famiglie che lo richiedano, garantendo il collegamento online in modalità sincrona per tutti gli alunni, in luogo dell’attività in presenza. Ove tale collegamento non possa essere garantito immediatamente, ogni singolo istituto deve ricercare ogni altra modalità utile che consenta comunque a didattica digitale integrata, anche in forma mista, e anche per periodi di tempo limitati coincidenti con eventuali quarantene o isolamenti fiduciari, agli studenti le cui famiglie ne facciano richiesta senza alcun pregiudizio del diritto allo studio o del profitto dello studente”.

La seconda considerazione riguarda le notizie comunicate dal  Dipartimento della Salute, secondo cui “l’analisi dell’andamento dei contagi da SARS-CoV-2 nei soggetti 0-18 anni nelle settimane precedenti e successive l’apertura delle scuole, avvenuta il 24 settembre 2020, ha complessivamente rilevato nelle 4 settimane precedenti 229 casi contro i 1041 casi nelle quattro settimane successive, con un incremento dei contagi di 3,5 volte nella fascia 0-18 anni”, che “l’aumento è cresciuto anche nella quinta settimana successiva all’apertura delle scuole” e infine che “analizzando l’andamento dei tassi di incidenza per 1000 abitanti nelle fasce di età 0-18 anni si rileva che vi è stato un incremento dei contagi più importante in soggetti in età scolare, in particolare nelle classi di età 11-13 e 14-19 anni e che anche per bambini di età 6-10 anni si è registrato un andamento in crescita che sembra essersi arrestato nell’ultima settimana di osservazione”.

Nell’ordinanza è stato confermato “l’effetto positivo della sospensione della didattica in presenza nella fascia di studenti corrispondente alla scuola primaria disposto con ordinanza Presidente Regione Puglia n.407 citata. E’ stato anche sottolineato che “nessun miglioramento si è verificato nelle ultime ore per la situazione epidemiologica generale, e che anzi il Dipartimento della Salute ha comunicato che la situazione di rischio per la comunità e le criticità a livello della sanità territoriale sono peggiorate rispetto alla situazione cristallizzata dall’Ordinanza 407 del 30 ottobre 2020, tanto da imporre per le scuole del ciclo primario l’adozione delle misure più restrittive rispetto a quelle previste dall’articolo 1 comma 9 lettera s) del dpcm 3 novembre, al fine di contenere la diffusione del virus e di garantire la tutela della salute”.

AI GENITORI LA SCELTA TRA DIDATTICA A DISTANZA O LEZIONI IN CLASSE

In tale contesto, la risposta di Emiliano è arrivata sotto forma di nuova ordinanza (la numero 413) partendo dal presupposto che “l’attività didattica si deve svolgere in applicazione del Dpcm 3 novembre 2020”. Ci sono però eccezioni indicate nei punti successivi.

“Al fine di consentire anche in Puglia la tutela della salute pubblica attraverso la didattica digitale integrata nel primo ciclo di istruzione, per ridurre il rischio di diffusione epidemica, le istituzioni scolastiche del medesimo primo ciclo di istruzione devono garantire il collegamento online in modalità sincrona per tutti gli alunni le cui famiglie richiedano espressamente per i propri figli di adottare la didattica digitale integrata, anche in forma mista, e anche per periodi di tempo limitati coincidenti con eventuali quarantene o isolamenti fiduciari, in luogo dell’attività in presenza”, è scritto nell’ordinanza.

“Ove questo collegamento non possa essere garantito immediatamente, ogni singolo istituto, nell’ambito della propria autonomia organizzativa, deve ricercare ogni altra modalità utile a consentire comunque l’attivazione della didattica digitale integrata, anche in forma mista, e anche per periodi di tempo limitati coincidenti con eventuali quarantene o isolamenti fiduciari, agli studenti le cui famiglie ne facciano richiesta”.

E ancora: “Ove necessaria una implementazione tecnologica ai fini di cui al comma 2, ogni conseguente adempimento deve avvenire con l’urgenza del caso e comunque in tempi compatibili con l’attuazione di quanto disposto al medesimo punto 2, tenendo presente che agli studenti che hanno chiesto la didattica digitale integrata, non può essere imposta la didattica in presenza e che pertanto l’eventuale assenza deve sempre considerarsi giustificata”.

Quanto, poi alle “istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, in modo che il 100 per cento delle attività sia svolta tramite il ricorso alla didattica digitale integrata”. “Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, secondo quanto previsto dal decreto del Ministro dell’istruzione n. 89 del 7 agosto 2020, e dall’ordinanza del Ministro dell’istruzione n. 134 del 9 ottobre 2020, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata”.

In Puglia, stando al provvedimento di Emiliano, tutte le “Istituzioni Scolastiche di ogni ordine e grado devono comunicare, ogni lunedì della settimana, all’Ufficio Scolastico Regionale e al Dipartimento della Salute ( scuola.salute@regione.puglia.it ) il numero degli studenti e il numero del personale scolastico positivi o in quarantena, nonché tutti i provvedimenti di sospensione dell’attività didattica adottati a causa dell’emergenza covid.

EMILIANO SULLA NUOVA ORDINANZA: “NESSUNO PUO’ ESSERE OBBLIGATO AD ANDARE A SCUOLLA IN PRESENZA”

“Nessuno potrà essere obbligato ad andare a scuola in presenza e le eventuali assenze saranno giustificate. Tutti avranno diritto a richiedere la didattica a distanza per tutelare la propria salute. Le scuole dovranno dotarsi immediatamente della possibilità di fare didattica a distanza”.

Lo ha scritto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla sua pagina Facebook dopo aver firmato la nuova ordinanza sulla didattica in Puglia.

“Finalmente la verità da parte dei giudici  sulle gravi difficoltà a tutelare la salute dei bambini pugliesi attraverso un efficiente sistema di didattica a distanza”, ha scritto Emiliano.

IL RIFERIMENTO AL “PASTICCIO” DOPO LE PRONUNCE OPPOSTE DEL TAR DI BARI E DI LECCE

Nel passaggio successivo ha fatto riferimento alla situazione di confusione che si era venuta a creare in Puglia per effetto di due pronunce di segno opposto dei giudici amministrativi. Da un lato il Tar di Bari e dall’altro quello di Lecce.

“I giudici del Tar di Bari preso atto della “inadeguatezza del sistema scolastico pugliese ad attivare subito la dad”, sono costretti a mandare a scuola i nostri bambini più piccoli in presenza. Mentre al contrario per i ragazzi delle superiori lo stesso governo ha ammesso l’insicurezza della didattica in presenza, tanto da vietarla. Una drammatica contraddizione che ha messo in contrapposizione due sezioni dello stesso Tar Puglia visto che la sezione di Bari ha sospeso la mia ordinanza e quella di Lecce ne ha confermato la legittimità”, si legge nel post del governatore della Puglia.

Un pasticcio perché non si è investito abbastanza sulla didattica a distanza che durante una pandemia avrebbe dovuto essere messa a punto già da tempo. E ció indipendentemente dalla evidente preferenza da assegnare alla didattica in presenza. Infatti nessuno sostiene che la Dad sia paragonabile alla didattica in presenza, ci mancherebbe, ma solo con una buona Dad in caso di necessità si può realizzare un buon equilibrio tra salute e istruzione. Adesso invece è così scarsa da costringere i giudici a mandare i bambini a scuola in presenza per non pregiudicare il loro diritto allo studio”.

LA DIDATTICA A DISTANZA NELLE SCUOLE PUGLIESI PER MOTIVI DI SALUTE PUBBLICA

“Per tale motivo ho disposto, con ordinanza, che le scuole pugliesi si attrezzino immediatamente per effettuare la Dad per motivi di salute pubblica e consentano a tutte le famiglie che la richiedano di ottenerla. Chi non puó ottenerla per carenze organizzative della scuola, non puó essere obbligato ad andare a scuola in presenza.

Voglio ringraziare tutto il personale docente e non docente della scuola pugliese che si sta impegnando allo spasimo ed a rischio della propria salute per assicurare il diritto allo studio dei nostri studenti di ogni ordine e grado. Nulla contro di loro, ma solo il tentativo, con i poteri minimi di cui dispongo, di tutelare la salute di tutti e soprattutto dei più piccoli”.

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