Il Ministero dell’Istruzione prevede misure obbligatorie per la sicurezza di alunni, docenti e tutto il personale scolastico e controllo dei green pass all’ingresso
di Mirella Vitrani
La scuola ricomincia in presenza. Ci sono però delle misure che il Governo ha stabilito per il rientro in aula.
Le strutture scolastiche a settembre hanno ricevuto un piano specifico obbligatorio e, tra le diverse nuove regole da osservare, come il distanziamento di un metro fra i banchi, le mascherine chirurgiche da indossare per tutti e il frequente ricambio d’aria, vi è, in primis, l’obbligo di green pass per docenti e personale Ata.
Un “Piano di monitoraggio della circolazione di Sars-CoV-2” permetterà di misurare l’osservazione delle misure di sicurezza, rivolgendosi alle scuole primarie e secondarie di primo grado. Si tratta di una vera e propria “rete di scuole sentinella”, che contrasta la diffusione del virus nei luoghi scolastici anche in caso di soggetti asintomatici.
La misura che prevede il metro di distanza e l’uso delle mascherine, dove le sedi scolastiche non consentono le condizioni strutturali-logistiche per il distanziamento di sicurezza interpersonale di un metro, riporta l’obbligo delle mascherine durante tutta la giornata.
Questi dispositivi non devono essere indossati dai bambini di età inferiore ai sei anni e dai soggetti con patologie o disabilità incompatibili con il loro uso. Si conferma, come nei diversi decreti dall’anno scorso ad oggi, l’impossibilità di accedere ai locali scolastici in caso di sintomatologia respiratoria o temperatura corporea che supera i 37,5°.
Nel controllo dei green pass, si considera la soluzione da parte del Dirigente dell’istituzione scolastica statale di rivolgersi al Sistema informativo del Ministero dell’Istruzione SIDI che, senza necessità di scansione di ogni singolo QRcode, “restituirà” la medesima tipologia di schermate che con la APP. Il Dirigente o suo delegato, a questo punto, potrà verificare tramite l’App “VerificaC19” i soli QRcode della “schermata rossa”, con notevole velocizzazione della pratica. Tale processo fondato sull’utilizzo della piattaforma SIDI non è consentito agli istituti educativi o scolastici il cui personale non sia dipendente del Ministero.
Per adottare questa procedura, nelle istituzioni scolastiche statali, è richiesto uno specifico intervento normativo, atto a consentirne l’utilizzo nel rispetto della protezione dei dati personali. In attesa dell’intervento normativo necessario per consentire l’adozione della procedura automatizzata richiamata, si parte con la App VerificaC19. Le dovute verifiche quotidiane del QRCode per ora si effettuano, nel rispetto della riservatezza tramite APP.
Ai Dirigenti scolastici si affida l’incarico di predisporre misure organizzative e di gestione degli spazi che consentano l’ordinato svolgimento delle operazioni di verifica descritte. Le simulazioni effettuate prima dell’inizio delle attività didattiche, quando la presenza del personale è stata inferiore all’ordinario, hanno dimostrato la rapidità delle operazioni svolte tramite l’utilizzo dell’App “Verifica C19”.
A livello organizzativo, si possono trovare soluzioni come ad esempio il ricorso di più soggetti delegati alla verifica utilizzando l’app “Verifica C19”, oppure, laddove possibile, potranno individuarsi ingressi diversi, per evitare assembramenti. Si può anche considerare di svolgere questa operazione di verifica all’interno dell’istituzione scolastica, in spazi di dimensioni adeguate.
La scelta delle lezioni in presenza è derogabile esclusivamente nelle zone arancioni e rosse, solo in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità e per singole istituzioni scolastiche o per quelle presenti in specifiche aree territoriali, attraverso i provvedimenti dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome.