Stanziati i fondi per il triennio 2017-2019: serviranno a rendere più sicure le scuole, partendo dall’adeguamento antisismico. La ministra Fedeli: “Lo sviluppo del Paese parte dal sistema di istruzione e formazione”
di Francesca Rizzo
Interventi per l’adeguamento sismico delle scuole o per la costruzione di edifici antisismici ex novo, per ottenere l’agibilità dei locali, per mettere in sicurezza solai e controsoffitti o per aggiornare gli impianti antincendio: queste le operazioni di edilizia scolastica finanziate dal Governo, con fondi già previsti nella Legge di Bilancio 2017.
Il budget complessivo ammonta a un miliardo 58 milioni per il triennio 2017-2019: una spesa sufficiente a mettere in sicurezza 1681 scuole di quasi tutta Italia (assenti dall’elenco dei beneficiari sono solo gli istituti del Trentino Alto Adige), secondo le necessità che le regioni hanno segnalato al MIUR, e che lo stesso ha convertito in decreto approvato dalla Conferenza unificata.
Prima nella classifica delle regioni aggiudicatarie per numero di scuole è l’Emilia Romagna, con 234 interventi finanziati per un totale di 94 milioni, 218 mila euro, ma in base ai fondi ricevuti è la Campania a “cantare vittoria”: 148 milioni, 715 mila euro per 82 istituti scolastici presenti in graduatoria; ultima la Valle d’Aosta, alla quale vanno 2 milioni per la demolizione e la ricostruzione dell’edificio che ospita le scuole primaria e dell’infanzia di Moron, nel comune di Saint-Vincent.
La maggior parte degli interventi che verranno effettuati nelle scuole nei prossimi anni riguarda l’adeguamento o il miglioramento sismico delle strutture già esistenti, interventi ai quali già il DPCM del 21 luglio 2017 aveva destinato la maggior parte del budget: circa 772 milioni, a fronte dei quasi 286 stanziati per le altre azioni che diminuiranno i rischi per studenti e personale scolastico.
234 comuni finanziati in Emilia Romagna, solo uno in Valle d’Aosta. Budget da record in Campania
// LE DICHIARAZIONI
“Sull’edilizia scolastica, in questi ultimi quattro anni, c’è stata una svolta – ha dichiarato Valeria Fedeli, ministra dell’Istruzione –, sono stati investiti quasi 10 miliardi, ma abbiamo operato anche sul fronte della governance, istituendo un Osservatorio dedicato, atteso da quasi 20 anni. Abbiamo ora una Programmazione unica nazionale, ovvero un elenco di priorità effettive sulle quali intervenire, abbiamo un’Anagrafe con tutti i dati sullo stato delle nostre scuole.
Abbiamo fatto delle scelte importanti non solo per mettere in sicurezza gli edifici, ma anche per innovare gli ambienti educativi. Scelte e azioni concrete che mettono al centro le nostre giovani e i nostri giovani. E con essi lo sviluppo del Paese a partire dal sistema di istruzione e formazione. In questo quadro, l’antisismica ha un ruolo importante. Le risorse che stiamo dando ai Comuni – aggiunge la Ministra – erano molto attese e abbiamo lavorato velocemente per consentire subito i necessari interventi”.
Teresa Bellanova: “Si è agito su condizioni di contesto essenziali per la qualità complessiva del sistema-Paese, per la qualità della formazione delle nuove generazioni, per i loro diritti, per il loro futuro”
Concetti ribaditi da Teresa Bellanova, viceministra allo Sviluppo economico, che ha commentato: “La sicurezza nelle Scuole, così come gli interventi di restauro e manutenzione e le nuove realizzazioni, sono state in questi anni una costante del nostro Governo. Dal 2014 ad oggi – ha ricordato Bellanova – abbiamo stanziato circa 10 miliardi, con cui siamo intervenuti su ristrutturazione, antisismica, messa in sicurezza degli edifici scolastici e realizzazione di strutture innovative. Abbiamo aperto oltre 7mila cantieri e realizzato 333 nuove scuole. Abbiamo sostenuto il Piano nazionale scuola digitale, e per il Piano di azione nazionale per la promozione del sistema integrato di istruzione e formazione da 0 a 6 anni abbiamo investito 700 milioni, per potenziare nidi e scuole dell’infanzia.
Investimenti e attenzione mai registrati prima in dosi così rilevanti e con una così evidente centralità”.
“Dire che per noi la scuola è al centro, in qualsiasi territorio e in qualsiasi regione – ha concluso la viceministra – significa garantire pari opportunità a tutte le ragazze e tutti i ragazzi del nostro Paese, garantire qualità al sistema di istruzione e formazione. Soprattutto significa aver agito su condizioni di contesto essenziali per la qualità complessiva del sistema-paese, per la qualità della formazione delle nuove generazioni, per i loro diritti, per il loro futuro”.