• giovedì , 21 Novembre 2024

Salvatore Giuliano: la “mia” scuola alla prova del coronavirus

Dal Majorana di Brindisi l’esperimento nazionale della didattica a distanza: “Lezioni per 3.500 prof dalla Puglia alla Lombardia”

di Stefania De Cristofaro

BRINDISI – “Chi si ferma è perduto e al Majorana non ci arrende. La scuola non può fermarsi e, infatti, non si è fermata nella situazione di pandemia per il corona virus, ma ha puntato sulla didattica on line: il nostro istituto e’ stato inserito nell’accordo tra il ministero dell’istruzione e la Rai e darà il proprio contributo nella produzione di video lezioni che saranno trasmette sui canali Rai Cultura, Rai Ragazzi e Rai Play”.

La scuola ai tempi della Covid 19

Non ha perso l’ottimismo, Salvatore Giuliano, dirigente scolastico dell’istituto tecnico industriale Ettore Majorana di Brindisi. Sede principale in via Montebello quartiere Santa Chiara, in attesa di trasferimento nel plesso ex Ipai, rione Casale. E’ al timone del professionale dal primo settembre 2008 e ha tenuto la barra dritta anche quando le acque della navigazione scolastica sono diventate agitate perché all’orizzonte è spuntato l’imprevisto. Quel virus sconosciuto al mondo scientifico che ha stravolto le abitudini di tutti, costringendo al distanziamento sociale sino ad arrivare alla decisione di chiudere le scuole per motivi di sicurezza.

Istituto Tecnico Industriale “Ettore Majorana”

Mai successo prima. “Chi lo avrebbe mai immaginato? Era impossibile ipotizzare uno scenario del genere, era assurdo anche solo pensare a una pandemia dopo gli anni della cosiddetta influenza spagnola. E invece eccoci qui: io sono a casa, così come tutti”, dice al telefono Giuliano. Il mondo si è fermato, alcuni settori sono bloccati, altri hanno dovuto rallentare. Dal 5 marzo anche le scuole sono chiuse in Italia.

Il ministero della Pubblica Istruzione

“Ma noi abbiamo il dovere di proseguire”.

Continua a lavorare dalla sua abitazione di San Pietro Vernotico, paesino alle porte di Brindisi. Abitazione diventata l’ombelico nel mondo scolastico da quando sono entrate in vigore le misure restrittive necessarie per il contenimento del contagio da Covid 19. E’ in contatto con lo staff della ministra alla Pubblica istruzione, Lucia Azzolina: fa parte dei consiglieri del dicastero per la metodologia didattica, dopo essere stato sottosegretario all’Istruzione con il ministro Marco Bussetti dal 12 giugno 2018 al 5 settembre 2019. Le cronache politiche locali raccontano che Giuliano venne scelto su espressa indicazione dei 5Stelle di Luigi Di Maio, il quale fece visita all’istituto brindisino in piena campagna elettorale per le amministrative. Prima ancora è stato componente della segreteria tecnica delle ministre Valeria Fedeli e Stefania Giannini.

Le video lezioni per la Rai

Il presente e il futuro immediato raccontano non solo di un preside che lavora, ma di un Istituto che ha meritato di essere scelto anche dalla Rai nella programmazione di contenuti ad hoc per studenti. 

L’indiscrezione trapelata nei giorni scorsi ha avuto conferma oggi (16 aprile), nel corso della conferenza stampa che la ministra Azzolina ha tenuto a Roma. “Siamo orgogliosi di essere stati inseriti in questa iniziativa”, dice Giuliano. “Il Majorana produrrà video lezioni su una serie di materie, tecniche e non, che la Rai trasmetterà già dalla settimana prossima”. 

I video sono stati affidati a 15 docenti dell’istituto di Brindisi e riguardano le lezioni di chimica, matematica, fisica, storia, filosofia, scienze e informatica.

L’esperienza del Book in progress

Lì, nei palazzi della politica, il nome del preside è approdato nel 2009 dopo l’invenzione del “Book in progress”: sono materiali didattici sostitutivi dei libri di testo, scritti dai docenti della rete nazionale per gli istituti di primo e secondo grado. C’è la possibilità di averli sia in formato cartaceo che digitale interattivo. E’ un’iniziativa che migliora l’apprendimento e, al tempo stesso, fornisce una risposta concreta ai problemi economici delle famiglie legati al caro libri. “Con il Book in progress abbiamo fatto allenamento per la didattica on line, quindi, quando questo nuovo modo di fare lezione è diventato la regola, noi eravamo preparati”, dice.

Le lezioni in streaming con gli studenti di Vo’ e Codogno

Il telefono del preside squilla in continuazione da quando le classi sono diventate virtuali: dall’altra parte ci sono colleghi, provenienti da tutta Italia, che chiedono spiegazioni sulla didattica online. Ad oggi sono venti le scuole che hanno deciso di gemellarsi con il Majorana.

“Sono contento perché siamo una scuola al servizio del Paese”, racconta Giuliano.

“Ci sono istituti della Puglia, del Lazio, della Lombardia e del Veneto con oltre 3.500 professori iscritti in 24 ore dopo che abbiamo attivato i corsi di formazione per il personale docente”. Le lezioni sono gratuite e hanno lo scopo di preparare i prof a usare nel modo corretto le nuove tecnologie. “Il messaggio è duplice: la scuola non abbandona nessuno e tra loro le scuole fanno rete nell’interesse esclusivo dei bambini e dei ragazzi”.

Questa rete ha coinvolto, tra gli altri, gli alunni di Vo’, uno dei primi focolai della Covid 19 in Veneto. “Abbiamo fatto una lezione in streaming a distanza che ha avuto grande risalto sui social, tanto che si sono aggiunti anche gli studenti di Codogno”. Era una video lezione di chimica dei colori. Ce ne saranno altre.

La nota dolente: non esiste una piattaforma on line nazionale e gratuita

Il punto dolente è che, ad oggi, non esiste una piattaforma on line, unica su scala nazionale, a disposizione per tutte le scuole in maniera gratuita, fornita dal Ministero. Ci sono alcuni istituti che lamentano problemi di connessione, altri che chiedono la dotazione di strumenti didattici, dai computer ai tablet. Il ministero ha annunciato la disponibilità di 70 milioni di euro vincolati all’acquisto di questo materiale, ma è innegabile: qualche ritardo c’è e la scuola non è uguale in tutta la Penisola. Stando ai dati forniti dallo stesso dicastero, il 7 per cento della popolazione scolastica è rimasta fuori dalle classi on line non essendo stato possibile attivare alcuna connessione.

“Purtroppo è vero: ci sono ancora realtà in cui non è stata possibile la didattica on line e altre che sono costrette a fare i conti con criticità dovute alla connessione”, conferma Giuliano. “Pensare a una piattaforma unica nazionale e gratuita non è impossibile. Anzi, sarebbe un progetto bellissimo e al tempo stesso impegnativo dal punto di vista economico anche perché bisogna considerare l’aspetto organizzativo e gestionale. Ci si può lavorare, questo sì anche con investimenti sulla banda larga. Bisogna però considerare l’altro lato della medaglia”.

L’altra faccia della medaglia

Secondo il dirigente scolastico, c’è un rischio da non sottovalutare: “Tale sistema potrebbe ridurre l’autonomia di cui godono le scuole nella scelta delle piattaforme. Ogni istituto può valutare in modo differente le funzioni on line, dando preferenza ad alcune piuttosto che ad altre”. Sarebbe necessario, poi, considerare le differenti esigenze tra scuola primaria e secondaria e fra istituti professionali e licei.

Le classi on line al  Majorana e le incursioni del preside

Giuliano è uno di quei presidi (come si diceva una volta) e prima ancora uno di quei prof (insegna dal 1989), che non ha mai fatto un giorno di assenza a scuola. Sempre presente. La Covid 19 lo ha necessariamente tenuto fisicamente lontano dai “suoi” studenti. Sono 1.300 gli iscritti al Majorana, 150 i docenti. “E’ una grande famiglia, grandissima”, tiene a sottolineare. “Ed è davvero una sofferenza non vederci, non incrociare gli sguardi, non salutarci con una stretta di mano o una pacca sulla spalle”. Ma il preside Giuliano resta sempre presente: da quando le lezioni sono diventate on line, “entra” comunque in classe. “Faccio una sorpresa agli studenti”, dice sorridendo.  “La verità è che entrando anche nelle classi on line riesco a mantenere il legame con tutti e a percepire l’atmosfera che si è trasferita dalla dimensione reale a quella virtuale. Non bisogna dimenticare mai che dietro gli schermi dei tablet e dei computer ci sono ragazzi e ragazze che hanno il diritto di imparare e di crescere. La scuola ha il compito fondamentale di formare ed educare”.

In una delle sue incursioni, il dirigente scolastico ha scoperto che un alunno, nel rispondere a un esercizio che gli era stato assegnato dal docente, aveva riprodotto un pesciolino. Era il primo aprile. “Ci stava tutto questo scherzo”, racconta Giuliano. “La scuola deve anche essere questo, purché si continui lungo l’apprendimento, senza lasciare nessuno indietro”.

Le lezioni iniziano regolarmente alle 8, fatta eccezione per due prime e due seconde dove  – in via sperimentale – l’orario è stato posticipato alle 9 per testare se e in che modo lo spostamento in avanti della campanella, possa effettivamente essere d’aiuto nell’apprendimento e nello stimolo ad andare a scuola. Ogni lezione dura 40 minuti, sono previsti intervalli di 20 minuti fra una e l’altra per evitare affaticamento. Ci sono compiti in classe e interrogazioni. E ci sono i voti, così come ci sono sempre stati. “Sotto questo aspetto non è cambiato nulla e la vita di classe viene raccontata in maniera puntuale sul registro che funge da diario di bordo”.

Il rischio dispersione di alcuni studenti

Il rischio che alcuni studenti possano perdersi c’è. “Questo potrebbe accadere nel caso in cui gli strumenti della didattica a distanza non vengono usati nel modo adeguato”, ammette. “La didattica affidata alle nuove metodologie deve promuovere la partecipazione di tutti, sollecitare il confronto e il dialogo ed essere da pungolo per la creatività degli studenti, in modo tale da diventare dialogo educativo. Nel caso in cui, invece, ci si limita ad assegnare compiti in quantità industriale, è evidente che questo dialogo non c’è e il docente viaggia a senso unico”. In questo sì, hanno ragione i genitori”.

Anche adesso che la didattica è a distanza, restano i contatti con le mamme e i papà degli studenti. A disposizione delle famiglie, ci sono mail e numeri di telefono indicati sul sito internet del Majorana. “Ho sentito genitori che in questi giorni hanno espresso preoccupazioni rispetto al fatto che i ragazzi possano perdere l’anno, altri che temono per gli esami di Stato”, prosegue il dirigente scolastico. “Capisco, ma credo che quanto è stato deciso dal ministero, con i decreti che via via sono stati firmati, sino ad arrivare all’ultimo, sia stato improntato al buon senso, vista la situazione che resta di incertezza. Ad oggi nessuno può dire quando e se saranno garantite condizioni di sicurezza tali da ritornare a scuola”.

Gli esami di maturità: gli scenari possibili

Ad oggi, la data spartiacque è il 18 maggio. Nel caso in cui il ministero dovesse autorizzare il ritorno in classe per quella data, è possibile organizzare quattro settimane di lezioni normali, ossia tra i banchi, prevedendo esami di Stato in maniera tradizionale, sia pure con limitazioni sul programma. Prima prova scritta il 17 giugno, con tema di Italiano unico. La seconda prova, quella doppia, non avrà carattere nazionale ma dovrebbe essere gestita da una commissione interna (sei membri, tutti docenti della classe). Infine, l’orale.

Lavori in corso nella nuova sede dell’Istituto Majorana di Brindisi

Nel caso, ritenuto più probabile, in cui il 18 maggio non dovesse esserci il ritorno in classe, l’esame di Stato sarà solo orale. Da decidere se on line o meno, in base alla situazione sanitaria. Il colloquio, in entrambi i casi, dovrebbe durare un’oretta con esercitazioni sugli insegnamenti caratterizzanti il corso di studi. Quanto, poi, all’esame di terza media, è prevista la presentazione di una tesina.

La votazione finale

“Credo che questa impostazione di massima, sia l’unica possibile: non mi vengono in mente altre idee”, dice Giuliano. “Molti si sono anche scandalizzati per la promozione di tutti gli studenti, ma mi permetto di ricordare che con riferimento agli ammessi alla maturità, i dati nazionali indicano che il 99 per cento degli studenti accede agli esami. Quindi, di cosa stiamo parlando? L’esame di maturità anche nel caso in cui dovesse consistere nel colloquio orale, avrà comunque una votazione da un minimo di 60 a un massimo di cento punti. E sarà un voto a tutto gli effetti, un giudizio che ha valore giuridico”.

Rivedere l’esame di maturità

Diverso è il discorso sulla rivisitazione dell’esame di maturità in sé. “Da anni si discute sul valore legale del titolo di studio. Ma non è questo il tempo per affrontare la questione”. Il tema venne affrontato dallo stesso Giuliano quando era sottosegretario alla Pubblica istruzione. Un confronto in fase embrionale, terminato con la fine dell’esperienza. “Di quegli anni ho un bel ricordo. Un bagaglio personale molto importante”. Ora che quel periodo è alle spalle, può raccontare qualche retroscena: “Sono contento di aver lavorato per impedire la regionalizzazione della scuola e per averne mantenuto l’unità”, dice. “Sarebbe stata una scelta scellerata, accogliere le richieste che venivano da regioni come l’Emilia, il Veneto e la Lombardia. In primis, per una questione costituzionale, poi sul piano della formazione  perché a scuola, come ripeto spesso, si formano i cittadini e quindi la nazione. Di conseguenza, il rischio concreto era la perdita dell’unità nazionale e la scuola deve restare al servizio dell’Italia. Con il Majorana stiamo lavorando proprio in questa direzione, in un contesto di emergenza che stiamo vivendo come opportunità di crescita”.

La rassegna Maestri d’Italia

Non sarà troppo romantico il preside? Ride.

“Il mio motto è quello delle tre p: passione, passione e passione.

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Voglio dire che se ci metti passione, è difficile fare male. L’importante è andare a dormire con la coscienza serena, nella consapevolezza di aver dato il massino delle proprie possibilità. Solo in questo caso si può essere soddisfatti di sé”. A conferma della passione, Giuliano partecipa alla rassegna on line Maestri d’Italia che parte questo mese (aprile 2020): 30 appuntamenti di dialogo con Riccardo Luna, dedicati al presente e soprattutto al futuro con ospiti come la virologa Ilaria Capua e l’economista Carlo Cottarelli. Il preside affronterà la tematica della didattica digitale. “Di necessità, virtù. Con l’obiettivo di migliorarsi sempre”.

One Comment

  1. Il Majorana "in cattedra" su Rai Scuola | Il Tacco d'Italia
    23 Aprile 2020 at 17:59

    […] Scuola, 146 del digitale terrestre: si parte con la matematica, stando al calendario reso noto dal dirigente scolastico, Salvatore Giuliano, componente dello staff del Ministero dopo essere stato sottosegretario alla […]

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