Analisi del Decreto legge n. 36, approvato dal Consiglio dei Ministri il 30 aprile 2022
di Fabio Scrimitore
Abstract
Non vi è dubbio che l’intento del recente decreto-legge, di riformare il sistema di reclutamento degli insegnanti di scuola secondaria, inquadrandoli nei rispettivi ruoli e formandoli in servizio, avrebbe ricevuto il plauso del Principe di Salina, del buon Giuseppe Tomasi di Lampedusa, ma sarà apprezzato ancora di più dai docenti di pedagogia, psicologia e didattica degli atenei, che ne trarranno motivo per arricchire, con il loro apporto scientifico, i corsi di laurea frequentati da coloro che intendono dedicarsi all’insegnamento.
Si era in attesa che giungessero tutti i componenti del Comitato scientifico della SSIS, la storica Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento nella Scuola secondaria di primo e secondo grado. Era il giugno del 1999, data, questa, che avrebbe segnato l’inizio delle attività formative che avrebbero consentito ai neo-laureati di abilitarsi all’insegnamento nelle scuole secondarie sino all’anno 2008/09; per gli anni successivi vi avrebbero provveduto altre istituzioni scientifico-didattiche, quali i PAS e i TFA.
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