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Questo PTTI s’ha da fare o non s’ha da fare?

di Agata Scarafilo

24/05/2016

Monta la polemica in questi giorni dopo che le scuole, in procinto di adottare il Programma triennale per la trasparenza e l’integrità (PTTI), hanno appreso di un nuovo Decreto Legislativo approvato, il 16 maggio scorso, dal Consiglio dei Ministri che, apportando numerose modifiche al D.Lgs 33/2013, abolisce il PTTI per le P.A..

Si tratta di un Decreto Legislativo che introduce il meccanismo dell’accesso civico sullo stampo del “Freedom of Information Act” (FOIA).

Tra le novità, dunque, vi è la modifica che la nuova norma apporta all’articolo 10 del D.Lgs n. 33/2013, che sarà rubricato: “Coordinamento con il Piano triennale per la prevenzione della corruzione”.

Così, con l’art.10 comma 1, del nuovo testo novellato, vengono abrogati i commi 2 e 7, a cui si aggiungono le modifiche sostanziali dei commi 3 e 8 dell’art. 10 del D.Lgs 33/2013. Per dirla in parole povere: eliminazione dell’obbligo di adottare il PTTI.

Detto ciò, riservandoci di approfondire le novità del nuovo Decreto Legislativo con un contributo mirato, ci preme in questa fase capire se le scuole dovranno o non dovranno procedere ad adottare i PTTI nei termini e nei modi previsti dalla Delibera ANAC n. 430 del 13/04/2016, che ha fornito indicazioni volte ad orientare le Istituzioni Scolastiche nell’applicazione della normativa afferente l’anticorruzione e la trasparenza.

In attesa, si spera, di una nota di chiarimenti da parte del MIUR, precisiamo che sia pur con modalità diverse permangono all’interno del nuovo testo legislativo gli obblighi di Trasparenza ed in particolare quelli previsti dall’Allegato 2.

Dal testo si evince, inoltre, che l’organo di indirizzo individuerà, di norma tra i dirigenti di ruolo in servizio, il “Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza”, disponendo le eventuali modifiche organizzative necessarie per assicurare funzioni e poteri idonei per lo svolgimento dell’incarico con piena autonomia ed effettività.

Sappiamo bene che questa unione di responsabilità, “anticorruzione e trasparenza”, nella figura dell’unico Dirigente Scolastico della scuola non è possibile ancor più perché le motivazioni sono state abbondantemente esplicitate dalle linee guida ANAC citate in premessa e di cui si è avuto modo già di parlare con il contributo dal titolo “Anticorruzione e scuola”,  pubblicato nel n. 5  di “ Scuola e Amministrazione”.

Il provvedimento, dunque, farà venir meno una parte delle disposizioni previste dalla citata Delibera Anac, ma da quando?

Alla data in cui si scrive, 23/05/2016, ritengo che non sia possibile paradossalmente prendere decisioni che vadano nella direzione della non adozione per le scuole del PTTI, la cui deroga al 30 di maggio 2016 è stata riservata, come risaputo, solo alle scuole.

L’obbligo, infatti, permarrà finché la nuova norma non produrrà di fatto i suoi effetti.

Questo perché il testo, a far data, è definitivo, ma ancora non ufficiale, in quanto bisognerà attendere la formalizzazione e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che dovrebbe avvenire in questi giorni.

Inoltre, tranne che per diversa previsione, i decreti legislativi di solito entrano in vigore dopo 15 giorni dalla pubblicazione.

Si capisce bene che, se così fosse, l’entrata in vigore supererebbe il 30 maggio, data entro cui le scuole sono comunque obbligate ad adottare il PTTI.

Inoltre, si evince dalle prime informazioni che, dopo la pubblicazione del Decreto Legislativo, le amministrazioni avranno circa sei mesi di tempo per adeguarsi, salvo eccezioni che saranno circostanziate.

Tralasciando in questa sede le polemiche del caso, si spera che le scuole, per le motivazioni già esplicitate, non rimangano nel “limbo”, come spesso accade, in attesa di nuove linee guida sposate sulla loro specificità ampiamente riconosciuta.

Intanto, una cosa è certa: quando il Decreto Legislativo, definito sinteticamente FOIA, entrerà effettivamente in vigore,  il PTTI non s’ha da fare più!

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