di Fabio Scrimitore
Il quesito, proposto dal Dirigente scolastico di un liceo, riguarda le supplenze del personale ATA.
Non si tratta di un vero e proprio quesito, ma di una richiesta di consulenza, così come ha precisato il suo autore, in omaggio al principio enunciato dal Ministero della Pubblica Istruzione nei primi anni ’90 dello scorso secolo per rimarcare la differenza semantica che intercorre fra i termini, tutt’altro che sinonimi, di ‘quesito’ e ‘consulenza’. Riccardo Misasi (Ministro della P.I. dal 12 aprile 1991 al 28 giugno 1992) fece sottolineare al suo Capo di Gabinetto che, con il quesito, colui che lo formula si limita a rappresentare al suo interlocutore gli elementi di fatto che compongono i dati d’un problema, astenendosi dal proporre il suo punto di vista sull’ipotesi di soluzione del problema stesso; chi, invece, richiede la consulenza aggiunge alla mera descrizione della situazione di fatto, che appare problematica, la ben argomentata indicazione di almeno due ipotesi potenzialmente risolutive del problema, senza tuttavia sapere quale sia la più corretta.
Orbene, il Dirigente scolastico che ha avanzato la domanda cui si risponde è preposto ad un liceo delle scienze umane, nel quale si è determinata la necessità di una supplenza temporanea per la sostituzione d’ un assistente amministrativo, assente per malattia.
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