Due manuali moderni per una lingua in movimento (al pari di chi insegna)
di Enrica Bienna
Gli italiani nell’uso della loro lingua non se la cavano bene. Gli studenti quindicenni sono meno bravi in lettura degli studenti stranieri e sul territorio nazionale quelli del sud sono in media meno bravi di quelli del nord: questo il quadro sulle competenze alfabetiche nazionali che non solo conosciamo da tempo, ma che ci viene sistematicamente confermato da ogni nuova indagine sulla literacy condotta a livello nazionale e internazionale. E se OCSE PISA 2015, nella sua valutazione recentissima, rileva che la performance nella lettura dei quindicenni italiani è rimasta invariata rispetto al 2000 e al 2009 e non raggiunge il livello minimo di competenza ben il 21% degli studentI, a sua volta l’indagine PIAAC OCSE del 2014, condotta sulla popolazione adulta di 24 Paesi di tutto il mondo, afferma che l’Italia si è posizionata ultima nella graduatoria relativa alle competenze alfabetiche, competenze chiave tra quelle necessarie per vivere e lavorare nell’era della tecnologia avanzata.
PER CONTINUARE A LEGGERE QUESTO ARTICOLO DEVI ESSERE ABBONATO! Clicca qui per sottoscrivere l’abbonamento