“Non impariamo per la scuola, ma per la vita”, nel senso che s’impara non per la scuola o per un insegnante, ma per le occasioni e le difficoltà che s’incontreranno nella vita. In realtà il detto originale era Non vitae, sed scholae discimus e aveva il significato opposto, giacché Seneca non credeva all’utilità dell’insegnamento scolastico e perciò lo criticava: “Anche negli studi soffriamo d’intemperanza, come in ogni altra attività: non impariamo per la vita, ma per la scuola”
Di Fabio Scrimitore
I ragazzi, soprattutto da bambini, possiedono una curiosità naturale: favorire un buon apprendimento, allora, significa tenere viva questa curiosità. Per questo, l’insegnamento deve incontrare la modalità privilegiata attraverso la quale i ragazzi apprendono, ovvero la pratica.
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