di Antonio Giuseppe Lupo
Abstract
L’attualità della metodologia educativa di Maria Montessori: una sperimentazione che vede l’alunno come attore e non come fruitore di un percorso di crescita adultocentrico, nella più vasta finalità di amare l’apprendimento per amare la vita.
Approda alla scuola secondaria di primo grado la sperimentazione della metodologia innovativa della Montessori, mentre è in programma un congresso internazionale per celebrarne il pensiero e l’opera
L’auspicio è quello di una progressiva verticalizzazione del metodo e della sua estensione nel contesto di un progetto ordinamentale, mentre è imminente un congresso internazionale che prevede l’approfondimento degli aspetti storici, scientifici, pedagogici e filosofici del pensiero e dell’opera della grande educatrice. Una occasione per presentare anche il progetto PRIN 2017 ( Progetto di rilevante interesse nazionale ) sul tema: Maria Montessori tra storia e attualità. Ricezione e diffusione della sua pedagogia in Italia a 150 anni dalla nascita.
Dopo le numerose esperienze maturate nel ciclo della scuola dell’infanzia e primaria, dall’a. s. 2021/22 è stata autorizzata, con decreto ministeriale del MI ( 30/07/2021), la sperimentazione di un corso di scuola secondaria di primo grado, ispirato ai principi del metodo Montessori.
A distanza di tempo dalla realizzazione della prima Casa dei bambini e dalla divulgazione del suo pensiero, continua a suscitare grande interesse e attenzione la metodologia e la sperimentazione educativa della Montessori, pedagogista innovativa e prima donna italiana laureata in medicina.
A partire dalle classi prime della scuola secondaria di primo grado, è già iniziato quest’anno il corso triennale ispirato ai principi dell’autoeducazione, della pedagogia dell’imparare in autonomia, con l’obiettivo di stimolare al meglio la socializzazione e la creatività. Un’ottica formativa che vede il docente-regista lavorare in modo indiretto, come organizzatore e osservatore sistematico, facilitatore-valutatore dei progressi del personale ritmo di apprendimento dell’allievo, non dei risultati scolastici .
Si tratta di un importante passo verso una verticalizzazione “ordinamentale” che include nel progetto la fascia d’età pre-adolescenziale, come nelle esperienze già attivate e praticate in molti altri Paesi.
Mettere al centro dell’azione didattica l’autoeducazione del singolo alunno, la scoperta del suo “metodo”, dei tempi e modi personali di apprendimento, delle sue reali capacità e dei suoi bisogni interiori, fin dall’inizio del percorso formativo, è quanto la pedagogista-scienziata ha inizialmente messo in pratica con la casa dei bambini, come definiva la scuola che li accoglieva dai due anni e mezzo ai sei.
Nonostante il tempo trascorso, rimane quanto mai attuale la carica innovativa e l’efficacia pedagogica dei suoi postulati, divenuti ormai capisaldi dell’azione didattica, tanto da essere applicati in sessantamila scuole nel mondo, di cui 231 italiane.
La filosofia montessoriana poggia infatti su principi metodologici e scientifici” portanti”, che hanno anticipato molti aspetti dell’approccio neuroscientifico e dello sviluppo dell’intelligenza senso-motoria, dell’imparare” facendo”, dello studio come mezzo e non come fine, dell’errore come risorsa educativa .
Alla divulgazione della loro pratica ha decisamente contribuito l’Opera nazionale Montessori, istituzione culturale che dal tempo della sua fondazione (1934) si è mossa in questa direzione, fino alla recente convenzione con il MIUR, che all’art.3 prevede la possibilità per le istituzioni scolastiche, ove siano attive sezioni di scuolaprevede dell’ infanzia o di scuola primaria, di proporre anche in rete progetti di innovazione specifici per la scuola secondaria di primo grado.
Un percorso che, nella singola istituzione scolastica, ha origine con il Piano triennale dell’offerta formativa, in coerenza con i presupposti delle Indicazioni Nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e del primo ciclo di cui al D.M. 16 nov.2014 ( n.254) e con l’adesione alla Rete nazionale, alla quale partecipano ventiquattro istituti comprensivi, in sinergia con l’ Istituto capofila ( ist.Com.” R. Massa “di Milano).
L’attuazione pratica dell’iter organizzativo ha visto protagonisti gli Uffici scolastici regionali nella emissione del loro parere e nella assegnazione della quota di organico aggiuntivo, pari a nove ore settimanali per classe. Saranno poi da monitorare e valutare le attività formative dei docenti assegnati alle classi sperimentali, concordate tra Dirigenti scolastici ed esperti dell’Opera nazionale Montessori, atta a fornire l’assistenza tecnica.
Va da sé che tale sperimentazione risulta realizzabile solo nel caso in cui si possa disporre di sezioni a tempo prolungato con refezione scolastica, e di adeguati ambienti e laboratori di apprendimento. Per poter garantire più tempo da passare a scuola, sono necessari infatti strumenti e materiali correlati al ritmo di sviluppo dell’educazione sensoriale del bambino e dell’adolescente .
Nel mettere in pratica un progetto “olistico” e interdisciplinare come quello montessoriano, non è possibile fare a meno della fruizione comune del pasto , preziosa occasione di socializzazione, nonché elemento fondante ai fini dell’educazione alimentare, essendo la crescita della persona nella sua interezza oggetto di interesse e di osservazione costante.
Sarà in seguito compito del Comitato regionale relazionare agli esperti del Comitato nazionale ( dpr 275/99) sugli esiti del progetto, sotto l’aspetto organizzativo, oltre che metodologico e didattico.
Accorta anticipatrice fin dal secolo scorso , la pedagogista di origine marchigiana, ha innovato decisamente l’azione didattica, sostanziandola con postulati che sono alla base delle istanze formative e degli attuali principi di riferimento. Dal rispetto dello stile individuale di apprendimento alla pedagogia del luogo, dall’interdisciplinarità all’educazione senso-motoria, dalla capacità di ascolto alla didattica laboratoriale. E’ proprio grazie a metodologie innovative come quella delle classi aperte o del supporto tra pari, nel contesto del superamento della lezione frontale, che si è giunti ad alcune conquiste fondamentali. Fra queste, il convincimento che attraverso l’osservazione empirica e sistematica, unita alla qualità della relazione inter-personale, è possibile aiutare il discente all’autodisciplina e alla libera scelta, che è come dire aiutare alla vita in tutte le sue espressioni.