Uno strumento operativo, da tenere sempre sulla scrivania, per orientarsi nel mare magnum della digitalizzazione della pubblica amministrazione
I Quaderni di Scuola e Amministrazione a cura di Marco Graziuso
Di Marco Graziuso
Nel corso degli ultimi anni, molti interventi normativi sono andati nella direzione di favorire una trasformazione digitale della PA, prevedendo obiettivi anche ambiziosi. Tuttavia, l’effettiva realizzazione di questa trasformazione è proceduta a rilento. Ciò, ad esempio, è dimostrato dal fatto che il CAD – Codice dell’Amministrazione Digitale (D.lgs. 82/2005) continua ad essere una tra le norme meno applicate del l’intero ordinamento giuridico italiano.
A ciò si aggiungono le difficoltà manifestate dalla maggior parte delle amministrazioni nel recepimento, nei termini previsti, di molte disposizioni normative in ambito digitale (si pensi all’adozione dello SPID – Sistema pubblico d’identità digitale), così come la tendenza ricorrente delle amministrazioni ad adattare gli strumenti innovativi a disposizione alle procedure tradizionali, piuttosto che a sfruttarne appieno le funzionalità per rendere più efficienti le procedure di lavoro.
Molti sono i fattori alla base di tale ritardo. Tra questi, emerge l’assenza di una cultura digitale e dell’innovazione condivisa a tutti i livelli dell’amministrazione.
In questo scenario risulta, quindi, prioritario intervenire in modo ampio e incisivo sulle competenze digitali dei dipendenti della PA attraverso la definizione di interventi di formazione mirati, in grado di potenziarle e valorizzarle.
Il progetto Competenze Digitali per la PA, promosso dal Dipartimento della Funzione Pubblica e reperibile su www.funzionepubblica.gov.it, mira a definire gli strumenti e le azioni più idonee, finalizzate a rafforzare e consolidare le competenze digitali di base dei dipendenti pubblici e a diffondere una visione comune sui temi della Cittadinanza digitale, dell’eGovernment e dell’Open government.
Il Syllabus “Competenze digitali per la PA” descrive il set di conoscenze e skill di base che consentono al dipendente pubblico di partecipare attivamente alla trasformazione digitale della pubblica amministrazione.
Il possesso di competenze digitali da parte dei dipendenti pubblici rappresenta una condizione essenziale per consentire l’adattamento dei servizi della PA all’era digitale. Affinché gli interventi normativi si traducano in pratiche agite è, infatti, necessario che tutti i lavoratori della pubblica amministrazione siano in grado di comprendere, accettare e adottare i nuovi strumenti a disposizione e i cambiamenti nei processi di lavoro che questi comportano, per poter farsi promotori essi stessi di innovazione. Ciò al fine di migliorare il servizio, il rapporto con il cittadino e la qualità del proprio lavoro.
Il dipendente pubblico è chiamato ad assecondare i cambiamenti legati alla digitalizzazione di processi di lavoro assolutamente specifici, settoriali e regolati da norme puntuali, prima fra tutte il Codice dell’amministrazione digitale (d.lgs. 82/2005). Inoltre, sempre in virtù del proprio ruolo, il dipendente pubblico deve acquisire una diversa lente di osservazione, rispetto al comune cittadino, nei confronti di strumenti e soluzioni resi disponibili ed usati nel mondo digitale. A tal riguardo si pensi, ad esempio, alle diverse implicazioni nell’uso dei social media da parte di un cittadino o di un’istituzione pubblica. A differenza del cittadino, infatti, il dipendente pubblico deve saper adottare scelte appropriate per rappresentare nell’ambiente digitale non solo se stesso in quanto persona, ma anche l’amministrazione cui appartiene e di cui, consapevolmente o inconsapevolmente, potrebbe essere espressione, comprendendo e cercando di mitigare i possibili rischi a ciò connessi.
L’obiettivo generale del Syllabus è quello di fare in modo che tutti i dipendenti pubblici siano in grado di operare attivamente, in modo sicuro e consapevole all’interno di una pubblica amministrazione sempre più digitale.
Attraverso le schede che seguono, ciascun dipendente può effettuare una prima autovalutazione del livello delle proprie conoscenze, così da poter mettere l’amministrazione in grado di pianificare le conseguenti, necessarie attività di formazione e aggiornamento.
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