• lunedì , 30 Dicembre 2024

La scuola di tutti i talenti

Come riconoscerli e aiutarli ad esprimersi

Abstract
L’esperienza di una “maestra” che ha avuto la fortuna di incontrare, sperimentare e approfondire il tema dell’alto potenziale, prima a Roma in una scuola internazionale privata ora a Bari in una scuola pubblica. Lo studio e l’esperienza sul campo mi hanno permesso di capire che il talento non è solo di chi possiede un QI
superiore alla media, ma che ogni bambino possiede un “dono”.
“Noi insegnanti abbiamo il dovere di saperlo riconoscere e valorizzare attraverso interventi che possano garantire il successo formativo, emotivo e relazionale di ogni individuo”.
Con la Rete “Alto Potenziale” la referente delle scuole sta sperimentando il progetto pilota “Talenti nascosti” nell’Istituto comprensivo “Mazzini-Modugno” di Bari.
“Lo sviluppo del talento è, dunque, soprattutto uno “sforzo” da parte di noi docenti, dei nostri dirigenti e di tutti coloro che contribuiscono alla creazione di un ambiente di apprendimento più appropriato, che massimizzi la trasformazione dei “doni” di una persona in talenti socialmente utili, tenendo sempre a mente i catalizzatori intrapersonali di quella persona, in particolare le sue passioni”.

Di Amelia Melaccio*

Amelia Melaccio Docente scuola prima primaria
Referente dell’alto potenziale cognitivo dell’Istituto Comprensivo “Mazzini-Modugno” di Bari
Responsabile scuole della Rete “Alto Potenziale”

Sono un’insegnante della scuola primaria e dell’infanzia, mamma di due bambini e da poco rientrata in Puglia dopo aver vissuto nove anni a Roma dove ho potuto vivere una magnifica e determinante esperienza professionale in un contesto scolastico particolarmente stimolante e “supportivo”. Nel corso di questi anni ho lavorato in una scuola bilingue molto prestigiosa della Capitale e ho potuto osservare, nel mio ruolo di “maestra”, i bambini nella loro complessità e unicità cercando sempre di far emergere, in ognuno di loro, il talento “nascosto” che, a volte, noi insegnanti non riusciamo a vedere.

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