a cura di Daniela Canitano*
(*docente di musica nella scuola secondaria di I grado)
La scuola e l’arte di ascoltare. Gli ingredienti delle scuole felici, Marianella Sclavi – Gabriella Giornelli, Feltrinelli 2014
Un simpaticissimo ricettario per poter sfornare, come dice il sottotitolo, scuole felici. Anzi, in realtà la ricetta è solo una, giustificata dall’origine romagnola delle autrici, quella della piadina.
Al di là dell’immagine apparentemente amena e leggera, il lavoro è molto interessante, denso e metodologicamente innovativo. Cominciamo dalla categoria ASCOLTO (primo ingrediente corrispondente alla farina): nella scuola si dà molto per scontato il significato di questa parola; la pratica di ascolto, invece, è una vera e propria tecnica molto difficile da realizzare, soprattutto quando la pretendiamo senza, però, né insegnarla né praticarla. Ascoltare non è solo un fare attenzione a ciò che dice l’altro, ma è anche accoglierlo in tutte le sue parti, accettare le sue sfumature, le sue contraddizioni e, nel caso di noi docenti, indirizzare verso una autoriflessione critica e costruttiva. L’arte di ascoltare si impara mettendola in pratica, esercitandola e ci si accorge che è tanto più attiva e produttiva quanto più ci si mette da parte come conduttore-protagonista e si fa diventare l’altro primo attore. Occorre allenare l’occhio e lo sguardo a cogliere i segni dell’altro e fare in modo che si inneschi una comunicazione positiva, reale, convincente.
PER CONTINUARE A LEGGERE QUESTO ARTICOLO DEVI ESSERE ABBONATO! Clicca qui per sottoscrivere l’abbonamento