Alla ricerca del senso della formazione continua. Contro il fascino delle “passioni tristi”
di Rita Bortone
ABSTRACT L’articolo, partendo dalle suggestioni del volume “L’epoca delle passioni tristi”, di Benasayag e Schmit, analizza le contraddizioni tra i compiti educativi affidati alla scuola e le caratteristiche della società contemporanea, e prova ad indicare alcuni elementi del fare scuola che possono contribuire a ridare efficacia alla scuola stessa e benessere ad alunni e docenti, evitando le visioni pessimistiche che rattristano gli animi degli uni e degli altri
Argomenti: la necessità di ascolto della persona intera – il recupero dell’autorità, ma senza autoritarismi – l’importanza del senso del limite – l’educazione al dubbio e all’incertezza ma nella scientificità dei metodi – l’apprendere con gioia, non sotto minaccia – la possibilità di pensare al futuro senza angoscia
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Questo contributo è dedicato agli insegnanti e ai dirigenti che fanno quello che s’ha da fare, che studiano competenze e curricoli, che affrontano valutazioni e autovalutazioni, che individuano criticità e progettano miglioramenti, che costruiscono reti e formano e si formano, e tuttavia si sentono insoddisfatti e inadeguati, e soffrono di un mal di scuola permanente e pongono agli altri e a se stessi domande sul senso, oltre che sulle modalità, della propria professione, ma senza trovare risposte né tempi di riflessione.
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