• giovedì , 26 Dicembre 2024

Il recupero della parrhesia nei processi formativi del nostro tempo

di Antonio Santoro

<Chi educa è chiamato a esercitare la franchezza educativa proprio perché l’autenticità soggettiva si costruisca “attraverso lo scambio con gli altri”. Posto in questi termini, il lavoro educativo non si qualifica come un mero addestramento, né con la semplice contemplazione del percorso di crescita dell’altro. Si tratta, invece, di una funzione propositiva che accetta di assumere un ruolo di sostegno e richiamo nei confronti di quel cammino verso la personale autenticità che sta compiendo chi cresce>.

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