di Antonio Santoro
“Le misure (ministeriali) di accompagnamento delle Indicazioni (nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione) chiedono alle scuole di essere luogo di ricerca attiva per trasformare l’insegnamento da esecuzione di direttive centrali in un progetto continuo per la messa in pratica di principi generali e per il superamento delle criticità proprie del contesto particolare in cui ciascun insegnante opera”. Pur riconoscendo la “piena libertà (delle istituzioni scolastiche autonome) nella scelta dei percorsi di ricerca da attivare”, il documento del MIUR precisa tuttavia che “Detti percorsi dovranno (comunque) riguardare sia le discipline, singolarmente considerate o aggregate secondo i criteri ritenuti più pertinenti, sia gli aspetti trasversali più rilevanti”, cioè le tematiche generali di maggior significato educativo, didattico e organizzativo. A proposito delle quali appare quanto mai opportuno riproporre in questa circostanza, quale “suggerimento per la ricerca”, la prospettiva della “costruzione del curricolo di scuola”, con le annotazioni che <La presenza, sempre più diffusa, degli istituti comprensivi consente la progettazione di un unico curricolo verticale> (1) e che “La verticalità del curricolo è un impegno che ciascuna scuola si assume (deve assumersi) per costruire percorsi di apprendimento progressivi e coerenti, che sappiano ottimizzare i tempi della didattica e stimolare la motivazione degli alunni”.
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