• domenica , 22 Dicembre 2024

Il corpo “sano” della musica

di Daniela Canitano

Grazie!

Grazie per la rinnovata considerazione, ciclicamente ricorrente, dell’area non verbale nella scuola del primo ciclo. Grazie ma, per favore, per UNA VOLTA SOLA, si possono tenere in conto i progressi già conseguiti?

Davvero quel ‘riportare la musica nella primaria’ vi sembra una innovazione? Non ho voglia, sinceramente, di fare riferimento puntuale ai programmi (dell’85) e alle infinite circolari e decreti che suggeriscono interventi musicali nella primaria. Mi dispiace solo leggere, in questa proposta innovativa, che l’iniziativa sembrerebbe riservata solo agli ultimi due anni, IV e V: dei tre precedenti chi se ne occupa? O non è importante che se ne occupi qualcuno? Sapete a quando risale il primo contatto fra l’essere umano e il suono? Al concepimento. E sapete da quando è opportuno cominciare l’educazione al suono e alla musica? “Nove mesi prima della nascita… non del bambino, della Madre!” Sono parole di Jacques Dalcroze, autorevole didatta svizzero che, nel secolo scorso, ha messo a punto una metodologia che, per chi si occupa di musica intesa come educazione, è una pietra miliare.

Quindi, sarebbe opportuno (e realmente innovativo se si concretizzasse) fare musica negli Asili Nido, nelle scuole dell’infanzia e su su fino alla secondaria di II grado dove, invece, è stata bellamente CANCELLATA.

Ora, non vorrei sembrare la solita CRITICONA delle innovazioni, anzi, occupandomi di formazione proprio nel settore e anche di musicoterapia da quasi trent’anni, mi fa piacere leggere che è necessario rafforzare la formazione dei docenti della secondaria di I grado (anche perché i tentativi di questi ultimi anni hanno davvero lasciato MOLTO a desiderare: un riferimento per tutti, INNOVAMUSICA, che è stata una delusione e un flop veramente enorme!); mi entusiasma l’idea della sinergia, nei comprensivi, fra i docenti di musica e i maestri (sarebbe anche una eccellente soluzione per utilizzare il personale che deve completare l’orario: invece di essere utilizzato in una seconda sede, completerebbe il suo orario nella primaria della propria scuola).

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