di Rita Bortone
Abstract
Gli esami di Stato conclusivi del primo ciclo di istruzione risentono dell’emergenza pandemica e assumono nuove forme. Per una valutazione che garantisca omogeneità e trasparenza, occorrono scelte collegiali su: come giungere al voto di ammissione, come organizzare le tracce degli elaborati da assegnare ai candidati, come condurre il colloquio. Occorrono anche strumenti che documentino il percorso di attribuzione del voto finale a ciascun candidato.
Gli esami di licenza media già l’anno scorso avevano subito delle modifiche per le particolari condizioni di lavoro generate dall’emergenza pandemica: nel 2021 l’esame conclusivo del primo ciclo è un esame a sé stante (mentre nello scorso anno coincideva con la valutazione finale), che sostituisce le prove scritte con una sola prova orale, ma questa viene condotta a partire da un elaborato che ha le stesse caratteristiche di quello previsto l’anno scorso.
Nei confronti della valutazione finale è facile quest’anno assumere un atteggiamento di superficializzazione: dopo l’anno trascorso, con tutto il disordine e le disomogeneità con cui si è svolto (tra territori, tra ordini di scuola, tra classi, tra famiglie), che valore potrà mai avere questo esame conclusivo? E tuttavia l’esame di Stato è per i ragazzi un momento importante, e il modo in cui esso si svolge e il rispetto di certe aspettative di autoverifica sono elementi rilevanti sul piano formativo.
Proviamo dunque a focalizzare i punti dell’ordinanza ministeriale che meritano qualche riflessione.
Il voto d’ammissione
“Il voto di ammissione all’esame conclusivo del primo ciclo è espresso dal consiglio di classe in decimi, considerando il percorso scolastico compiuto dall’alunna o dall’alunno” (Art. 6 del Dlgs 62/2017, cui l’Ordinanza 52/2021 si riferisce).
In un sistema valutativo che esprime i suoi giudizi in voti decimali, e che vuole un’ammissione all’esame espressa in voti decimali, cosa significherà, in sostanza, “considerare il percorso scolastico compiuto”? E come si può ottenere che tale considerazione diventi un’operazione omogenea tra i diversi Consigli di classe ed equa nei confronti di tutti gli alunni?
1.
Va innanzitutto considerato che le competenze possedute dallo studente al termine del triennio (sostanziale oggetto della valutazione d’esame) sono di per sé il risultato osservabile di un percorso di maturazione: ciò renderebbe del tutto inutile e scorretto, e in alcuni casi addirittura penalizzante per lo studente, far derivare il voto d’ammissione da medie aritmetiche o ponderate tra i risultati ottenuti nei tre anni della secondaria di primo grado.
Quando si valutavano le conoscenze, poteva aver senso (forse!) il discorso della media aritmetica: se Pierino sulla Storia greca (primo anno) possiede conoscenze da 8 e sulla Storia contemporanea (terzo anno) possiede conoscenze da 6, allora posso (forse) sostenere che le conoscenze storiche di Pierino sono da 7.
Ma non si può fare lo stesso discorso per le competenze: se infatti in prima media Pierino aveva una competenza linguistica valutata con 6, e in terza media ha una competenza linguistica valutata con 8, non possiamo sostenere che la competenza linguistica di Pierino valga 7: quel che conta oggi è la competenza che Pierino manifesta oggi.
2.
La norma che vuole il voto d’ammissione derivante dalla considerazione del percorso può voler dire che, oltre all’esito ottenuto dallo studente, sarà utile considerare anche elementi di processo che pure sono rilevanti ai fini di una valutazione globale della sua maturità.
In tal caso, partendo dunque dal voto in decimi ottenuto dalla media aritmetica dei voti disciplinari dell’ultimo anno (successivamente denominato voto d’esito), e ritenendo macchinoso trasformare tutti i possibili elementi di una valutazione qualitativa (quelli relativi al percorso) in dati quantitativi, si può pensare di condividere, a livello collegiale, alcuni indicatori di qualità del processo, che siano oggettivamente rilevabili o osservabili da parte dei docenti, e un margine di discrezionalità entro cui il Consiglio di classe, sulla base della valutazione degli indicatori di cui sopra, possa decidere di incrementare il voto d’esito, così da giungere ad un voto d’ammissione che “premi” i percorsi positivi.
3. Una discrezionalità che premia i percorsi di qualità
Occorrono forse dei chiarimenti in merito alle ipotesi illustrate.
Se il Collegio ritiene utile che al Consiglio di classe vada attribuito un margine di discrezionalità, i vincoli a tale discrezionalità dovranno essere pensati come elementi che diano garanzia di oggettività, equità, omogeneità.
Ad esempio:
- Linea progressiva o regressiva dei voti finali ottenuti nei diversi anni (oggettivamente rilevabile)
- Interessi e impegni extracurricolari svolti con esiti positivi (oggettivamente rilevabili)
- Interessi e impegni extrascolastici, se documentati (oggettivamente rilevabili)
- Impegno e responsabilità manifestati nel percorso (se osservati nel percorso e risultanti da apposite griglie di osservazione)
- Competenze sociali e civiche dimostrate (se osservate nel percorso e risultanti da apposite griglie di osservazione)
Il secondo chiarimento riguarda la “direzione” verso la quale esercitare la discrezionalità: ha pedagogicamente senso, penso, una discrezionalità che, all’interno di definiti vincoli e criteri, sia esercitata col significato del “premio”, della “fiducia riposta” nello studente che sia apparso responsabile, affidabile, impegnato; al contrario, non sembra aver senso un voto d’ammissione che “penalizzi”, “castighi”, al momento della presentazione all’esame, lo studente che abbia compiuto un percorso poco ricco e poco impegnato: se infatti le carenze d’esito e di processo sono molto gravi, il Consiglio può, secondo norma, non ammettere lo studente all’esame di Stato, ma una volta valutata la sua ammissibilità all’esame, non appare utile né sul piano formativo né sul piano descrittivo una sua “presentazione” all’esame con un voto che “abbassi” ulteriormente un esito già poco brillante.
4.
La procedura da adottare potrebbe dunque essere la seguente:
- al Consiglio di classe viene attribuito, con delibera collegiale (come tutto il sistema valutativo), un margine di discrezionalità consistente in un valore numerico determinato, ad esempio 0,4
- il Consiglio procede alla media aritmetica dei voti riportati nelle diverse discipline e definisce il voto d’esito, che conserva gli eventuali decimali (ad una o a due cifre) derivanti dalla media
- il Consiglio analizza i documenti disponibili relativi al percorso compiuto dallo studente nel triennio e procede ad una valutazione ponderata (ponderazione di tipo pedagogico, non numerico) degli elementi che hanno caratterizzato il percorso
- a seguito della valutazione effettuata, il Consiglio decide se e in che misura attribuire allo studente un ulteriore “punteggio premiante”, in misura massima di 0,4, da sommare al voto d’esito; ad esempio, si potrebbe decidere di attribuire +0,2 per una valutazione di percorso “positiva” e +0,4 per una valutazione “molto positiva”;
- il voto d’ammissione è dunque dato dalla somma di voto d’esito e valutazione del percorso (punteggio premiante), arrotondata secondo la regola standard (ad esempio, 6,5 è arrotondato a 7 e 6,4 è arrotondato a 6).
Si noti che il valore di 0,4 proposto per il “margine di discrezionalità”, cioè per il valore massimo del punteggio premiante, risulta plausibile in quanto tale valore: a) da una parte, è in grado di incidere in modo significativo sull’ “arrotondamento” del voto d’esito, così da influenzare il voto di ammissione; b) dall’altra, non è sufficientemente elevato da far sì che la valutazione discrezionale del percorso possa alterare eccessivamente il voto di ammissione, come mostrato nella seguente tabella esemplificativa.
Proviamo a fare degli esempi
Voto d’esito | Valutazione percorso | Punteggio premiante | Voto esito + Punteggio premiante | Voto ammissione |
6 | poco significativo o negativo | 0 | 6,0 | 6 |
positivo | 0,2 | 6,2 | 6 | |
molto positivo | 0,4 | 6,4 | 6 | |
6,2 | poco significativo o negativo | 0 | 6,2 | 6 |
positivo | 0,2 | 6,4 | 6 | |
molto positivo | 0,4 | 6,6 | 7 | |
6,4 | poco significativo o negativo | 0 | 6,4 | 6 |
positivo | 0,2 | 6,6 | 7 | |
molto positivo | 0,4 | 6,8 | 7 | |
6,6 | poco significativo o negativo | 0 | 6,6 | 7 |
positivo | 0,2 | 6,8 | 7 | |
molto positivo | 0,4 | 7,0 | 7 |
Dalla tabella esemplificativa si nota che, in pratica, un voto d’esito pari a 6 non può essere modificato dalla valutazione del percorso; un voto d’esito pari a 6,2 può essere portato a 7 solo in caso di valutazione di percorso molto positiva; un voto d’esito pari a 6,4 viene innalzato a 7 anche solo con una valutazione positiva; infine, un voto di partenza pari a 6,6 non riceve vantaggio dalla valutazione del percorso. In altri termini, appare evidente che il margine di discrezionalità concesso al Consiglio di classe è relativo, in sostanza, solo alla decisione se arrotondare il voto d’esito all’unità superiore o a quella inferiore. Ma lo concede all’interno di criteri omogenei e condivisi.
Ovviamente i diversi aspetti dell’ipotesi risolutiva indicata varieranno in sede di delibera collegiale a seconda delle politiche valutative che l’Istituto intende adottare.
L’elaborato
L’art. 3 dell’ordinanza fornisce indicazioni chiare sugli elaborati da richiedere agli allievi: tematica coerente con le caratteristiche e le competenze di ciascun allievo; tematica tale da poter utilizzare, integrandole, conoscenze, abilità e competenze acquisite nei contesti scolastici e in contesti di vita;
elaborato realizzabile in forme e linguaggi diversi, agganciabile anche a diverse discipline, ma comunque consistente in un prodotto originale, che non riproduca, cioè, lavori già effettuati in classe o in altri contesti.
E’ utile quindi che le tematiche assegnate (da concordare con gli allievi) abbiano un’ampiezza tale da consentire prodotti articolati e inerenti ad aspetti disciplinari diversi o quanto meno non eccessivamente settoriali, per fornire piste efficaci da seguire durante il colloquio e stimoli ad una problematizzazione da cui possa evincersi il pensiero critico, riflessivo e argomentativo dell’allievo.
Ma è importante che ampiezza non significhi genericità. La formulazione della traccia dunque sarà importante, perché dovrà guidare il lavoro dell’alunno, indicando con chiarezza, pur nella libertà progettuale dello studente, i vincoli cui egli dovrà attenersi relativamente al contenuto ed alla forma.
Dal modo in cui è formulata la traccia dipenderà infatti se l’elaborato sarà lunghissimo o cortissimo, descrittivo o argomentativo, riferito all’esperienza o allo studio, fondato su risorse cartacee o digitali…
Può essere utile individuare, nel Collegio o nei Consigli di classe, alcune macrotematiche o macroproblematiche coerenti con quanto affrontato in classe, all’interno delle quali definire temi e compiti.
Esempi
Ambiente (livello locale, livello planetario)
(inquinamento del pianeta, cambiamenti climatici, produzione e consumo energetico, disponibilità di acqua, norme, ricerche scientifiche, politiche internazionali…: dati, documenti, fonti verbali e fotografiche, testi…)
Migrazioni (nel tempo, nello spazio)
(fenomeni antichi e recenti, emigrazioni e immigrazioni, cause planetarie e locali, politiche europee, principi costituzionali, nord e sud del mondo, principi ispiratori delle diverse risposte culturali…: dati, documenti, fonti verbali e fotografiche, testi…)
Tecnologia (il mondo digitalizzato)
(l’era digitale, la risposta tecnologica ai problemi dell’uomo, rapporto tra forme di cittadinanza e tecnologia, rapporto tra stili di vita/tecnologia, benefici e rischi, social network e costruzione delle opinioni di massa…: dati, documenti, fonti verbali e fotografiche, testi…)
Le diversità, le diseguaglianze (vicine e lontane)
(di colore, di genere, di lingua, di ideali, di miti, religioni, credenze, costumi, di letterature e forme d’arte, …a livello nazionale, europeo, mondiale…: dati, documenti, fonti verbali e fotografiche, testi…)
Emergenze pandemiche: responsabilità individuali e ricerca scientifica
(origine delle pandemie, sconvolgimenti planetari e responsabilità dell’uomo; i meriti della scienza, la cooperazione nella scienza, professionalità ed etica civica, cooperazione politica, …: dati, documenti, fonti verbali e fotografiche, testi…)
Arte, musica, scrittura
(linguaggi vecchi e nuovi, culture giovanili, la scoperta dei propri talenti, il valore dell’espressione di sé, la creatività, le tecniche, le industrie culturali, l’espressione artistica in culture diverse…: dati, documenti, fonti verbali e fotografiche, testi…)
L’agenda 2030 e gli obiettivi internazionali
(le organizzazioni internazionali, i contenuti e gli obiettivi dell’agenda, le gerarchie dei problemi planetari, livello mondiale e livello locale dei problemi, livelli di coinvolgimento possibili e senso della cittadinanza terrestre sul piano intellettuale e pratico…: dati, documenti, fonti verbali e fotografiche, testi…)
La Costituzione
(valore storico e politico della carta costituzionale; i principi costituzionali come strumenti di analisi, di scelta, di conoscenza di sé e di autorientamento; situazioni e contesti di mancata applicazione dei principi costituzionali…: dati, documenti, fonti verbali e fotografiche, testi…)
Le Scienze della Terra e la loro funzione in epoca di trasformazioni planetarie
(Rapporto tra scienza, tecnica e vita dell’uomo: aspetti di progresso e di criticità; l’aspirazione ad un “nuovo umanesimo”: dati, documenti, fonti verbali e fotografiche, testi…)
Il corpo, risorsa fondamentale della vita
(Forme proprie e improprie di valorizzazione del corpo; le scelte che uccidono il corpo; le scelte che salvano il corpo; lo sport: non solo corpo e fisicità…: dati, documenti, fonti verbali e fotografiche, testi…)
I social e la cultura giovanile
(Strumenti e forme di comunicazione giovanile, il gruppo e la piazza virtuale, come si costruiscono le opinioni, seguire la corrente o affermare responsabilità e divergere, cultura e senso civico, il lessico dell’odio e le aggressività verbali…: dati, documenti, fonti verbali e fotografiche, testi…)Esempi
Il colloquio
L’art. 5 dell’ordinanza sancisce che “L’esame (…) tiene a riferimento il profilo finale dello studente secondo le Indicazioni nazionali per il curricolo, con particolare attenzione alla capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico e riflessivo, nonché sul livello di padronanza delle competenze di educazione civica. Nel corso della prova orale, condotta a partire dalla presentazione dell’elaborato di cui all’articolo 3, è comunque accertato il livello di padronanza degli obiettivi e dei traguardi di competenza previsti dalle Indicazioni nazionali come declinati dal curricolo di istituto e dalla programmazione specifica dei consigli di classe e, in particolare: a. della lingua italiana o della lingua nella quale si svolge l’insegnamento; b. delle competenze logico matematiche; c. competenze nelle lingue straniere”.
Il colloquio dovrà/potrà dunque avere, come oggetti di accertamento, gli elementi indicati nel riquadro che segue.
Contenuti culturali oggetto d’esame
contenuti affrontati nell’elaborato
contenuti attinenti a discipline contigue o variamente correlate all’elaborato
contenuti funzionali alla valutazione di specifiche competenze, anche non legate all’elaborato (logico-matematiche)
contenuti attinenti all’educazione civica (presenti nella progettazione curricolare)
Abilità oggetto d’esame
progettazione e realizzazione dell’elaborato (coerenza con la richiesta, funzionalità allo scopo, efficacia linguistico-comunicativa)
padronanza dei linguaggi verbali e non verbali utilizzati (italiano, inglese, musica, arte, linguaggi grafico-schematici, linguaggi digitali…)
interlocuzione argomentata e pensiero riflessivo
logica matematica e soluzione di problemi
utilizzo ragionato di principi costituzionali e di valori sociali e civici nell’analisi critica di situazioni e contesti
padronanza ed esposizione ragionata del prodotto realizzato e del processo seguito per la realizzazione
Ma se la formulazione della traccia dell’elaborato ed il relativo sistema di guide e vincoli vanno accuratamente definiti per ottenere dai ragazzi il miglior impiego possibile delle risorse possedute o disponibili, non meno importante è la programmazione del colloquio sia nei contenuti, sia nella tipologia delle richieste da rivolgere all’alunno e dei materiali di cui servirsi per stimolare la manifestazione delle sue conoscenze, abilità e competenze.
Nel 2018, a proposito di un colloquio d’esame capace di verificare non solo conoscenze, ma anche abilità e competenze, scrivevo:
“(…)
Il decreto (D.M. 741 /2017) richiama l’attenzione degli esaminatori su alcuni degli elementi costitutivi del profilo: le abilità legate all’argomentazione, alla risoluzione di problemi, al pensiero critico e riflessivo, al collegamento organico e significativo tra le varie discipline di studio e le competenze connesse all’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione.
Occorrerà dunque che il colloquio stimoli in situazione sia le abilità da accertare che il reimpiego delle conoscenze acquisite: il candidato sarà chiamato ad argomentare in situazione, a riflettere criticamente in situazione, a collegare saperi diversi in situazione…
Potrà scegliere, il colloquio, percorsi semplici perseguibili dagli alunni più deboli, e percorsi complessi che facciano emergere le eccellenze. Dei fondamentali principi della convivenza civile e della cittadinanza attiva potrà verificare solo la comprensione, o anche la capacità di un loro utilizzo come categorie interpretative della realtà. Basterà richiedere l’analisi di casi, situazioni, comportamenti, problemi della comunità o contesti vicini all’esperienza giovanile.
Occorrerà programmare diverse possibili modalità di domanda e di richiesta, nella consapevolezza che un parlami di… sollecita abilità diverse rispetto ad un riusciresti a dimostrarmi che…, o ad un di fronte ad una situazione X tu cosa faresti e perché…, o ad un semplice secondo te perché…, secondo te come…. Sarà necessario poter disporre di un’ampia gamma di materiali e di stimoli: si tratterà di selezionare preventivamente testi, dati, grafici, notizie di cronaca, filmati, video, musiche, che siano portatori di contesti, di eventi, di casi, di situazioni, di problemi.
Nulla che assomigli al “parlami di un argomento a piacere” o alla “tesina” preconfezionata, spesso portatrice di collegamenti già fatti, di testi già supervisionati e corretti, di pensieri già elaborati e sottoposti a controlli.
La qualità del colloquio sta nella sua capacità di tirar fuori da ciascuno, in situazione, ciò che ciascuno possiede, utilizzando strumenti e risorse che siano, da ciascuno, fruibili”. Rita Bortone, La rivista dell’istruzione, Maggioli 2018
Oggi l’esame è condizionato dalle particolari condizioni in cui si è lavorato, ma i problemi di fondo sono gli stessi.
Ai fini di un colloquio orale ben gestito, potrà comunque essere utile disporre di alcuni strumenti: di seguito si propone un quadro degli elaborati che riporta le tematiche e i format scelti dai diversi alunni, e semplici elementi di valutazione descrittiva relativi ad aspetti essenziali. Un quadro del genere (tabella n.1) avrebbe esclusivamente la funzione di orientare la conduzione e la personalizzazione del colloquio, mentre non avrebbe alcun valore ai fini della valutazione finale.
Avrebbe invece rilevanza ai fini della valutazione finale una sorta di rubrica del colloquio che consideri analiticamente i diversi indicatori (tabella n. 2 aspett-Griglia di valutazione del colloquio).
E’ evidente che a ciascun indicatore si potrà far corrispondere dei descrittori di livello.
E’ evidente anche che occorrerà definire, nel documento di valutazione, dei criteri condivisi per l’attribuzione della lode.
Tabella n. 1 Quadro degli elaborati
Alunni | Tematica affrontata e discipline coinvolte | Format dell’elaborato | Contenuti espressi (correttezza, ricchezza, profondità, pertinenza ) | Efficacia del format e padronanza dei linguaggi | Processo di costruzione dell’elaborato e fruizione del tutoring predisposto (autonomia di ideazione, problem solving, risorse utilizzate, interlocuzione col docente tutor) |
giudizio descrittivo | giudizio descrittivo | giudizio descrittivo | |||
Tabella n. 2 Griglia di valutazione del colloquio
Alunni | Padroneggia i contenuti affrontati nell’elaborato e sa ampliarli e collegarli efficacemente con altri stimoli disciplinari | Dimostra padronanza espressiva e utilizza efficacemente linguaggi verbali e non verbali | Interagisce argomentando in maniera efficace, utilizzando dati e garanzie a sostegno, dimostrando consapevolezza del proprio lavoro | Utilizza con padronanza ed efficacia comunicativa la lingua straniera | Utilizza con coerenza principi e valori attinenti all’educazione civica per analizzare criticamente situazioni e contesti (eventuale voto elaborato + voto colloquio orale) | Utilizza la logica matematica per risolvere problemi e adotta consapevolmente strategie funzionali allo scopo | Punteggio totale colloquio |
Marco | Voto in decimi che considera anche la valutazione descrittiva dell’elaborato | Voto in decimi che considera anche la valutazione descrittiva dell’elaborato | Voto in decimi | Voto in decimi | Voto in decimi che considera (eventualmente) anche la valutazione descrittiva dell’elaborato | Voto in decimi | |
Chiara | |||||||
Andrea | |||||||
Anna |
La valutazione finale
In possesso di dati raccolti secondo criteri condivisi, sarà possibile giungere ad una valutazione che scaturisca da informazioni documentate e che pertanto risulti equa e trasparente. La griglia che si riporta di seguito (Tabella n. 3-Griglia di raccolta dati per la valutazione finale ) è stata elaborata dagli insegnanti di un Istituto comprensivo (Minervino di Lecce), come risposta al bisogno di seguire modalità valutative eque, trasparenti, condivise.
Non è questo lo spazio per soffermarsi su una considerazione che può apparire ovvia, ma che ovvia non è: un esame che verifichi competenze richiede comunque, ancor prima degli strumenti e dei criteri d’esame, che le competenze siano state sviluppate per davvero e che i ragazzi siano stati allenati, durante tutto il percorso, a svolgere attività che preparino all’elaborato e al colloquio d’esame.
Un esame condotto con rigore richiede che sia stato progettato e realizzato con rigore un intero curricolo.
Griglia di raccolta dati per la valutazione finale
Voti riportati sui tabelloni | Inserire una o più X a seconda delle informazioni documentate e delle valutazioni attribuite | Inserire 0,2 o 0,4 se concordato | Derivante dagli indicatori condivisi | |||||||||
I anno | II anno | III anno | Scarto | Attività extra (agonistica/artistica) certificazioni | Impegno e responsabilità | Competenze sociali e civiche | Bonus | Punteggio sommativo | Voto ammissione (arrotondato) | Colloquio | Media ammissione/ colloquio | Voto finale |
8,30 | 8,36 | 8,45 | 0, 15 | XX | X | X | 0,4 | 8,85 | 9 | 7, 67 | 8, 33 | 8 |
7,50 | 7,45 | 8, 12 | 0,59 | X | XX | XX | 0, 4 | 8,52 | 9 | 8, 30 | 8, 65 | 9 |
6,50 | 6,73 | 6,30 | -0,20 | X | X | /// | 0,2 | 6,50 | 7 | 6, 45 | 6,72 | 7 |
6,42 | 6,27 | 6,36 | -0,06 | /// | /// | /// | /// | 6,36 | 6 | 6, 50 | 6,25 | 6 |
RIFERIMENTI NORMATIVI
O.M. 16/5/2020, n.9 “Ordinanza concernente gli Esami di Stato nel primo ciclo di istruzione per l’a.s. 2019/2020”
O.M. 3/3/2021, n. 52 “Esami di Stato nel primo ciclo di istruzione per l’a. s. 2020/2021”