di Agata Scarafilo
Abstract: Il “Movimento Nazionale per la valorizzazione dei Direttori SGA” scrive una lettera aperta al Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Se il ruolo del DS è ben definito e ben noto, ad intra e ad extra, non altrettanto dicasi per quello del DSGA, un’altra figura considerata “apicale” nell’ambito dell’organizzazione scolastica, ma paradossalmente ci si ricorda di ciò solo nelle occasioni penalizzanti per un profilo che, tra l’altro, è posto a capo del personale ATA (responsabilità, controlli, verifiche e soprattutto esclusione dai fondi come il bonus premiale).
Monta la protesta dei DSGA che, attraverso il “Movimento Nazionale per la Valorizzazione dei Direttori SGA”, capeggiato da Alberico Sorrentino, scrive al Ministro dell’Istruzione Bianchi. Una lettera aperta che ha fatto seguito all’impossibilità di replicare all’incontro, svoltosi nei giorni scorsi attraverso i canali youtube, tra i Dirigenti Scolastici, sindacati e lo stesso Ministro Bianchi. Il Movimento ci tiene a chiarire che non si tratta di una lotta tra le due categorie di DS e di DSGA.
Il ruolo del DS è ben definito e ben noto, ad intra e ad extra, tanto che è giustamente attenzionato dai media, dai vertici ministeriali e dagli stessi sindacati. Purtroppo, non altrettanto dicasi per il DSGA, altra figura che, se pur non al pari del DS, è “apicale” nell’ambito dell’organizzazione scolastica tanto che, per tale precipua ragione, non gli è stato, ad esempio, riconosciuto, come ai docenti e al personale ATA, la possibilità di accesso al fondo del bonus premiale.
Ritornando all’incontro richiamato in premessa, “pur volendo considerare legittime – afferma il Movimento- le richieste da parte dei Dirigenti Scolastici ad essere equiparati agli altri dirigenti della Pubblica Amministrazione, lascia attoniti la circostanza in base alla quale la prima richiesta formulata sia stata quella di aumentare il tabellare mensile di altri 2000 euro a fronte di una situazione attuale che supera i 3000 euro netti al mese”.
Così, il Movimento evidenzia che con buona pace delle problematiche legate a quelle responsabilità che ricadono sui Dirigenti Scolastici non è stata, invece, proferita alcuna parola su quel complesso di funzioni ed attività che consentono allo Stato di erogare servizi di qualità e che dovrebbe essere lo scopo primario che muove l’agere di un Dirigente Pubblico.
È chiaro che le proposte migliorative possono provenire solo da una conoscenza profonda del contesto amministrativo, nell’ambito del quale non si può disconoscere il ruolo fondamentale del DSGA e, con esso, del personale ATA.
Purtroppo, ancora una volta, l’amarezza aleggia tra i DSGA (rappresentati in un numero cospicuo dal neo nato Movimento), per non essere stato minimamente contemplato nell’ambito di un incontro in cui si è dato spazio a proposte di miglioramento per la Scuola.
“Eppure, Ministro Bianchi, – sottolinea il Movimento – esistiamo anche noi: DSGA e Segreterie!”. Il “Movimento Nazionale per la valorizzazione dei Direttori SGA” è convinto che il vero processo per l’autonomia scolastica non potrà dirsi completo senza una necessaria ed improrogabile riforma dei profili ed in particolare del ruolo di chi rappresenta il cuore dell’azione amministrativa delle Istituzioni scolastiche: il DSGA.
Così, nella lettera si chiede al Ministro Bianchi che sia data la possibilità, anche ad una rappresentanza di DSGA, di poterlo incontrare, affinché questo profilo, così poco attenzionato, possa essere adeguatamente conosciuto e valorizzato nell’ambito di una realtà, quella scolastica, in cui è sperimentato che non è possibile realizzare alcuna progettualità se questa figura manca.
La lettera, che si allega al presente articolo, termina con una serie di proposte (creazione dell’area quadri nel comparto Istruzione e Ricerca, mobilità intercompartimentale, attivazione del profilo di coordinatore (area C), riforma del reclutamento del personale di segreteria, possibilità di partecipare al concorso per il profilo di DS)
“Oggi –concludono i DSGA- le risorse ci sono ed è giunto il momento di ripristinare il principio solidaristico ed equità nel sistema di gestione delle Istituzioni Scolastiche. Non resteremo in silenzio. Non più!”.