A cura di Antonio Lupo
Diario emotivoVincenzo Ampolo
, Araba Fenice, 2017
Il Diario emotivo pubblicato da Vincenzo Ampolo consiste in una disamina delle complesse ma stimolanti problematiche di lavoro di uno psicologo-psicoterapeuta, affrontata attraverso la narrazione dei casi umani che quotidianamente lo mettono alla prova, soggettivi e oggettivi, individuali e collettivi, situazioni contingenti che possono cambiare la vita. Il volume può essere anche un valido strumento di strategia didattica, fa subito pensare al mondo della scuola, alla situazione che l’insegnante vive giorno per giorno all’interno dell’aula scolastica. Certamente potrebbe essere di aiuto per analizzare le dinamiche psicologiche dell’alunno e la socializzazione del gruppo classe, in special modo se il docente può giovarsi anche del supporto di psicologi-consulenti in servizio nell’istituzione scolastica, esssendo il suo un lavoro in continuo progress, da svolgere secondo variabili che si modificano nella dimensione spazio- tempo, nell’attesa di soluzioni migliorative.
Come per lo psicologo, anche per chi si dedica alla formazione umana di pre-adolescenti e di adolescenti emerge in questo modo, tra istituzionale e personale, il “proprio originale” di chi dialoga con l’alunno per educarlo, ma anche del dirigente scolastico che quotidianamente interagisce col personale docente e non docente, con alunni e genitori per una gestione aperta ed efficace della scuola che dirige.
Quanto mai significativa risulta, perciò, l’espressione coniata dalla prefatrice – nonché direttrice della collana Tracce di benessere ricombinate – Daniela Gariglio, per sottolineare come l’approccio individuale, il vissuto e il modo d’agire dell’operatore sia una variabile importante, se non decisiva, nella difficile gestione delle dinamiche relazionali.
Secondo Gariglio, nel Diario emotivo di Vincenzo Ampolo si intersecano infatti “in modo naturale” tre variabili: i protagonisti con i loro disagi e i loro conflitti, il clima situazionale-istituzionale, il vissuto dell’operatore. Un portato soggettivo nella triade di queste variabili che, se da un lato può estendersi e ritrovarsi in ogni attività lavorativa tra “istituzione e situazione”, acquista maggiore valenza nella interazione psicologica, a contatto con gli alunni- protagonisti.
Nella stessa figura del dirigente scolastico, garante della norma, coordinatore e animatore che deve tener presente le prassi didattiche e la storia del singolo istituto cui è preposto, si possono ritrovare le tre variabili: istituzionali, di contesto e individuali.
Anche la metodologia che il docente ( e anche il dirigente) deve mettere in atto è quella dell’ascolto analitico: una “neutralità di ascolto inserita in una partecipazione umana“.
Le problematiche vissute all’interno delle singole istituzioni scolastiche, oltre a corroborare l’intensa e variegata attività professionale, sono certamente utili per ottenere risultati “comunque di stimolo”. Nelle situazioni più difficili diventano non solo casi di studio e di ricerca-azione, ma anche spunti di riflessione, spinta all’innovazione e al miglioramento.
Autore di numerosi saggi specifici, interventi e laboratori sulla pratica della creatività, in questo diario emotivo Ampolo si esprime attraverso una scrittura “appagante”, come più volte sottolinea nella prefazione Daniela Gariglio, che ha voluto chiosare con i Commenti lapidari della seconda parte del libro le quarantasette Storie, una pagina dopo l’altra.
Con poche righe essenziali, lasciando intenzionalmente in gran parte vuoto lo spazio bianco della pagina, la direttrice della collana Tracce di benessere ricombinate testimonia così l’estrinsecarsi di una sinergia pieno-vuoto, dove il bianco della pagina evoca il “primo passaggio” che trasforma in senso positivo, e perciò propositivo e creativo, vissuti problematici .
La spinta a condividere è infatti alla base di tutto il percorso lavorativo ed esistenziale, nel “tempo” dei vari racconti dell’autore.
A corredo del testo, e sempre attinenti al tema trattato, così come per la prima pubblicazione della stessa collana (Daniela Gariglio, Pensieri sparsi di uno psicanalista, Araba Fenice 2017), Albertina Bollati arricchisce ed abbellisce il contenuto del libro con due gradevoli illustrazioni “a filo di china”, ispirate alla rappresentazione grafica delle due fasi estreme del percorso narrativo di Ampolo. In copertina La scrittura a ritroso prende il volo e, in chiusura, Scritture gemmanti: il flusso della parola liberata nel volo dei pensieri su carta, e il benessere del ramo che rinverdisce con la forza creatrice della scrittura che rinasce.
Leggendo il lavoro di Vincenzo Ampolo, le riflessioni sul disagio relazionale a scuola sono quindi inevitabili, così come quelle sulla faticosa conquista dello stare bene a scuola. Anche nel contesto delle aule scolastiche le dinamiche di socializzazione necessariamente si arricchiscono di aspetti e momenti imprevedibili, quando è “il proprio originale” a giocare un ruolo di evoluzione, se non di risoluzione.
Perciò risulta calzante il sottotitolo Solitudini e cura delle relazioni se si considera l’hic et nunc delle prassi in atto.
Nei testi stringati ed essenziali, all’insegna della brevità e della facilità comunicativa, il disincanto dell’autore, nonostante le forti problematiche, si evolve e si risolve nel mettere insieme riflessione ed espressione artistica contro ogni disagio o coazione a ripetere che porti malessere psichico.
Come giustamente afferma Daniela Gariglio, rimangono fondamentali tre variabili: l’istituzione, il qui e ora delle prassi seguite (il clima situazionale) e il portato personale dell’operatore. Una triade che mi sembra di poter ritrovare in ogni lavoro all’interno delle istituzioni: il contesto normativo, il contesto locale e la soggettività espressa attraverso il proprio lavoro.
Le tre componenti della governance del Dirigente scolastico
Fattore istituzionale
- Garante della normativa in tutti i suoi aspetti
Fattore contestuale
- Offerta formativa dell’Istituto, piano di miglioramento, rispetto delle prassi didattiche e organizzative dell’Istituto, gestione delle “criticità” e della resistenza all’innovazione e al cambiamento,valorizzazione delle risorse professionali esistenti.
Apporto personale
- Modalità comunicative, relazionali, gestionali che riflettono la sua personalità e la sua formazione