• venerdì , 14 Marzo 2025

Dalla Bibbia ad Harry Potter: piccolo factchecking sulle “Nuove Indicazioni 2025 Scuola dell’infanzia e Primo ciclo d’istruzione”

Di Marilù Mastrogiovanni

Finalmente sono state pubblicate le “Nuove Indicazioni 2025 Scuola dell’infanzia e Primo ciclo di istruzione”.

Centocinquantasei (156) pagine su cui aprire il dibattito pubblico, come indicato nel titolo.

Da giornalista e curiosa (oltre che pedagogista apprendista), sono andata subito a vedere quanta verità ci fosse nel fiume di articoli, meme social, talk televisivi che ci hanno rimbambito nelle scorse settimane, passando, le prime pagine dei giornali e le aperture dei tg, con nonchalance dalla tregua a Gaza, all’insediamento di Trump sulla musica dei Village people, all’Europa che dichiara guerra alla pace.

È poca cosa, ma necessaria, se non altro per non farci fregare dalle valanghe di disinformazione che ci travolgono. Procedo schematicamente, riportando un titolo giornalistico (senza la testata, perché non è questo il focus) e poi procedendo alla verifica.

Titoli giornalistici: “Eliminate dalla scuola elementare storia e geografia”.

Falso: ci sono capitoli dedicati all’una e all’altra, al metodo, alle competenze, ecc ecc.

Titoli giornalistici: “Obbligatorio studiare la Bibbia fin dalla prima elementare”.

Falso: nel capitolo sulla prima elementare, tra le 4 conoscenze che i bambini e le bambine devono acquisire, al primo punto troviamo:

“Le radici della cultura occidentale attraverso alcune grandi narrazioni: p. es. Bibbia, Iliade, Odissea, Eneide (in forma molto semplificata)”.

Scritto così, più che un’involuzione mi sembra una rivoluzione: inserire la Bibbia tra grandi narrazioni come Iliade, Odissea ed Eneide, è una rivoluzione copernicana. Una “narrazione” è una rappresentazione di un ordine simbolico in cui possiamo o meno riconoscerci, ma non è la Verità: non è la Verità sull’origine del mondo, non è la Verità su dio, non è la Verità su nulla. È una narrazione. Tanta roba. Da laica esulto.

La Bibbia peraltro viene citata una sola volta in 156 pagine, come esempio, tra le altre grandi narrazioni.

Titoli giornalistici: “Harry Potter, Il Signore degli anelli, Il trono di spade diventano manuali scolastici”

Falso: Il Signore degli anelli è citato una volta (p.44) nel paragrafo sui possibili raccordi interdisciplinari tra letteratura e geografia, all’interno di un “possibile” modulo interdisciplinare di apprendimento per la scuola media (ovvero è un esempio di come un docente può costruire un modulo di apprendimento interdisciplinare). Leggiamo:

Geografia: ogni storia di fantasia ha un set immaginario: occorre quindi inventare luoghi e toponimi, concepire uno spazio funzionale alle esigenze della narrazione, una mappa in cui hanno luogo le vicende narrate. Esistono luoghi del mondo reali che sembrano essere particolarmente adatti all’ambientazione di una storia fantasy? Per esempio: dove sono stati girati i film di Harry Potter? E Il signore degli anelli? E Il trono di spade”?

Sono indicazioni e, parere personale, anche creative. Penso che molti bambini sarebbero felici di svolgere esercizi di questo tipo e, sapete che c’è?, le maestre usano Harry Potter e il Signore degli anelli da anni come fonte di ispirazione didattica.

Harry Potter è citato come esempio per l’educazione alla lettura, sia per le scuole elementari sia per le scuole medie. Cito: “Perché gli studenti si familiarizzino con la lettura, è opportuno che l’insegnante incoraggi alla lettura integrale di almeno due brevi libri l’anno, eventualmente in parte letti in classe o nella biblioteca scolastica, organizzando a lettura finita una discussione collettiva, anche aiutandosi con immagini e brevi filmati, ed evitando invece forme coercitive di rielaborazione scritta o ‘scheda’. La lettura integrale deve sviluppare negli studenti l’allenamento alla lettura di testi lunghi e, soprattutto, la curiosità di vedere come va a finire la storia (una curiosità che evapora nella lettura antologica). In quest’ottica, sono strumenti ideali la fiaba, il fumetto, il racconto lungo, il romanzo breve o lungo di avventura o di magia (da Zanna bianca a Harry Potter)”.

Addirittura la linea tracciata è “da Zanna Bianca a Harry Potter”, con una particolare predilezione per il genere fantasy. Come dire: quelli che consideriamo i “grandi classici” nella e della nostra cultura occidentale, mutano coi tempi, perché la stessa cultura si modella ogni giorno. Dalla Bibbia ad Harry Potter, direi.

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