di Agata ScarafiloSostenere l’esame di maturità direttamente al quarto anno è cosa possibile.
Si tratta praticamente della possibilità, ad alcune condizioni di merito, di “saltare” un anno del percorso quinquennale di studi, in applicazione dall’articolo 6, comma 2, del DPR 22 giugno 2009, n. 122.
Ovviamente l’opportunità di abbreviare il percorso di studi è lasciata allo studente, che ha la possibilità di presentare domanda entro il 31 gennaio dell’anno in cui ricade il quarto anno di studi. Così, l’ammissione direttamente agli esami di Stato del secondo ciclo, durante la frequenza della penultima classe, è possibile, ma ad alcune condizioni:
a) aver riportato, nello scrutinio finale della penultima classe, non meno di otto decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline e non meno di otto decimi nel comportamento;
b) aver seguito un regolare corso di studi di istruzione secondaria di secondo grado;
c) aver riportato una votazione non inferiore a sette decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline e non inferiore a otto decimi nel comportamento negli scrutini finali dei due anni antecedenti il penultimo (le votazioni non si riferiscono all’insegnamento della religione cattolica), senza essere incorsi in ripetenze nei due anni predetti;
d) non essere incorsi nella sanzione disciplinare della non ammissione all’esame di Stato, prevista dal DPR 24 giugno 1998, n. 249, come modificato dal DPR 21 novembre 2007, n. 235.
L’abbreviazione per merito non è consentita nei corsi sperimentali quadriennali in considerazione ovviamente della peculiarità dei corsi medesimi.
Chiaro è, tuttavia, che l’ammissione al quarto anno all’esame di Stato non esclude assolutamente l’esecuzione del programma del 5^ anno, che l’alunno richiedente il “salto” dovrà preparare in autonomia.
L’iter insomma è abbastanza complesso perché prevede un impegno doppio da parte dello studente. Non a caso il percorso ricade in quella che viene definita la “valorizzazione delle eccellenze”.
È un caso che abbiamo voluto affrontare anche perché spesso le scuole sono più preparate a sostenere i casi di recupero degli apprendimenti più che di valorizzazione delle eccellenze.
Ragion per cui abbiamo deciso di passare da spiegare una “possibilità”, prevista per legge, a trattare della “fattibilità” sperimentata e realizzata da un alunno che, proprio quest’anno, è riuscito non solo a saltare un anno del percorso di studi, ma anche concludere l’esame di Stato con il massimo dei voti (100/100).
Si tratta di Alessandro Ciracì, alunno dell’Istituto Tecnico Commerciale “Pantannelli Monnet” di Ostuni (Br), che è riuscito a diplomarsi a soli 17 anni e che abbiamo intervistato.
// L’intervista
Alessandro, cosa ti ha spinto ad accorciare il tuo percorso di studi?
Ho voluto sostanzialmente mettermi alla prova.
Sappiamo che ti sei dovuto preparare in autonomia per il programma del 5^ anno, quali sono state le difficoltà?
Le difficoltà sono state molteplici, e sopratutto è stato difficile approntare in autonomia il programma, già di per sé impegnativo, del 5° anno. Tuttavia è stata una difficoltà di cui ero abbastanza consapevole, per cui ho fatto in particolare affidamento ad un metodo di studi acquisito al quale ha fatto seguito tanta volontà, costanza e determinazione.
A posteriori di questa esperienza, consiglieresti questo stesso percorso?
Assolutamente sì. Nonostante le difficoltà, è un percorso che, una volta realizzato, ti permette di avere delle soddisfazioni. Diciamo che è un po’ anche una sfida con sé stessi, che racchiude in sé l’obiettivo di recuperare tempo pur senza sottrarre nulla ai contenuti e alla formazione. C’è anche da dire che si renderebbe necessario, però, un supporto ad hoc delle Istituzioni scolastiche che, a mio avviso, dovrebbero essere maggiormente preparate ad accogliere simili istanze.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Vorrei sfruttare al meglio l’anno recuperato. Infatti, ho deciso di dedicarmi per un anno intero alla preparazione di concorsi che diano accesso alle Forze Armate, di cui vorrei tanto farne parte.
Questo, ad oggi, il mio primo obiettivo, ma se le cose non dovessero andare come sperato allora valuterò quale scelta universitaria intraprendere.
Riferimenti normativi
DPR 22 giugno 2009, n. 122