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Un futuro da insegnare

 

di Antonio Errico

Alla fine della sua lezione inaugurale pronunciata al Collège de France nel gennaio del 1967, Roland Barthes disse: “Vi è un’età in cui si insegna ciò che si sa; ma poi ne viene un’altra in cui si insegna ciò che non si sa: questo si chiama cercare; ora è forse l’età di un’altra esperienza: quella di disimparare, di lasciar lavorare l’imprevedibile rimaneggiamento che l’oblio impone alla sedimentazione delle cognizioni, delle culture, delle credenze che abbiamo attraversato. Questa esperienza ha, credo, un nome illustre e démodé, che io oserò impiegare qui senza complessi, proprio nell’ambivalenza della sua etimologia: Sapientia, nessun potere, un po’ di sapere, un po’ di saggezza e quanto più sapore possibile”. (Roland Barthes, Lezio- ne, Torino, Einaudi, 1981).

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One Comment

  1. Numero 1 - Gennaio 2014 - Scuola e Amministrazione
    8 Luglio 2016 at 00:31

    […] Un futuro da insegnare […]

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