Un percorso di ricerca-sperimentazione sui nuovi modelli
a cura di Antonio Santoro
Con circolare n. 3 del 13 febbraio u.s., è stata formalizzata la proposta del MIUR alle scuole di adozione sperimentale di due nuovi modelli nazionali di certificazione delle competenze acquisite dagli alunni al termine della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado.
Le caratteristiche dei modelli proposti sono riassunte dalla CM n. 3 nei seguenti “termini essenziali:
– ancoraggio delle certificazioni al profilo delle competenze definito nelle Indicazioni Nazionali vigenti (DM n. 254/2012);
– riferimento esplicito alle competenze chiave individuate dall’Unione Europea, così come recepite nell’ordinamento italiano;
– presentazione di indicatori di competenza in ottica trasversale, con due livelli di sviluppo (classe quinta primaria, classe terza secondaria I grado);
– connessione con tutte le discipline del curricolo, evidenziando però l’apporto specifico di più discipline alla costruzione di ogni competenza;
– definizione di 4 livelli, di cui quello “iniziale” predisposto per favorire una adeguata conoscenza e valorizzazione di ogni allievo, anche nei suoi progressi iniziali e guidati (principio di individualizzazione);
– mancanza di un livello negativo, attesa la funzione pro-attiva di una certificazione in progress delle competenze che, nell’arco dell’obbligo, sono in fase di acquisizione;
– presenza di uno o due spazi aperti per la descrizione di competenze ad hoc per ogni allievo (principio di personalizzazione);
– sottoscrizione e validazione del documento da parte dei docenti e del dirigente scolastico, con procedimento separato rispetto alla conclusione dell’esame di Stato;
– presenza di un consiglio orientativo, affidato alla responsabile attenzione dei genitori”.
La stessa circolare ministeriale precisa poi:
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