Lo sfogo di un DS in una lettera a Scuola e Amministrazione. Parlando anche di baby gang
di Gennaro Rovito*
Premesso che ritengo specioso, inutile e qualunquistico attribuire “premi” ad una professionalità che dovrebbe qualificarsi nell’agito didattico e nello spirito di servizio nei confronti dello Stato, se è vero che il dirigente scolastico non può destinare queste modeste cifre a chi ha prodotto uno sforzo professionale maggiore del dovuto, passando, viceversa, per una ulteriore modalità di contrattazione che, com’è noto, implica l’interlocuzione con i sindacati che puntano alla distribuzione a pioggia, non capisco perché devo essere l’unico valutato in tutto il corpus che fa funzionare una scuola. Non ho scelto le professionalità con cui lavoro, ho enormi difficoltà ad organizzare il servizio, non posso premiare l’eccellenza, sono sottoposto a circa tredici forme di controllo del mio operato e sono valutato su ciò che scrivo e non sul gradimento dell’utenza che amministro…
Veramente non se ne può più. Ora la scuola napoletana è anche colpevole per la violenza delle baby gang.
E la culpa in educando?
Bene farebbe il Ministero a sopprimere tutte queste prebende, allargando, magari la quantità delle funzioni strumentali e delle figure di sistema che consentono ad una scuola di funzionare, articolandone la carriera, garantendo un percorso preferenziale per il passaggio al grado di dirigente scolastico; figura sempre meno leader didattico e sempre più datore di lavoro privo di autonomi e reali poteri di riconoscimento della professionalità.
Chiedo scusa per lo sfogo ma la misura è colma
*Dirigente Scolastico Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti Napoli città 1