con il nuovo anno inizia la desertificazione dei Collegi dei docenti
di Pasquale Annese
Premessa
Il titolo non deve meravigliare o disorientare! Chi vive sul campo la realtà delle istituzioni scolastiche sa che già a gennaio del nuovo anno non pochi docenti, specie quelli in servizio su più scuole, comunicano il raggiungimento delle fatidiche 40 + 40 ore relative ad attività funzionali all’insegnamento, svuotando di fatto la composizione dei vari organi collegiali, in primis del Collegio dei docenti. Proprio in un momento dell’anno scolastico dove, invece, la presenza dell’intero corpo docente diventa elemento essenziale di programmazione e gestione dell’intera offerta formativa d’istituto.
Il presente contributo, prendendo le mosse dalle vigenti disposizioni, vuole offrire un quadro di sintesi il più possibile esaustivo, che serva ad individuare soluzioni ossequiose sì del dettato normativo, ma nel contempo capaci anche di configurare una più razionale organizzazione del servizio scolastico. Condizione che inevitabilmente passa attraverso la partecipazione assidua dell’intero corpo docente ai vari organismi collegiali della scuola, quali i Collegi dei docenti, i Consigli di classe, interclasse, intersezione, i Dipartimenti disciplinari, nonché la partecipazione ai colloqui scuola famiglia.
Il quadro normativo vigente
Il capo IV del CCNL 2006/2009, sottoscritto il 29 novembre 2007, oltre a prevedere l’inquadramento del personale docente ed educativo in una distinta area professionale della docenza, disciplina in maniera precisa gli impegni contrattuali afferenti all’esercizio di tale funzione, che sostanzialmente possono circoscriversi in tre grandi ambiti:
– ATTIVITÀ D’INSEGNAMENTO (art.28),
– ATTIVITÀ FUNZIONALI ALL’INSEGNAMENTO (art.29),
– ATTIVITÀ AGGIUNTIVE D’INSEGNAMENTO e ORE ECCEDENTI (art.30).
Attività in parte obbligatorie, in parte obbligatorie entro determinati limiti, in parte facoltative, ma tutte necessarie a qualificare e sostanziare i contenuti della prestazione professionale del personale docente nel quadro degli obiettivi generali perseguiti dal sistema nazionale di istruzione e nel rispetto degli indirizzi delineati nel piano dell’offerta formativa della scuola (art.27).
Esaminiamone gli aspetti più salienti alla luce anche delle diverse tipologie contrattuali previste dal suddetto CCNL, quali i contratti a tempo indeterminato, i contratti a tempo determinato, i contratti part-time, i contratti di docenti titolari di spezzoni orario o che operano su più scuole e/o su più sedi.
PER CONTINUARE A LEGGERE QUESTO ARTICOLO DEVI ESSERE ABBONATO! Clicca qui per sottoscrivere l’abbonamento