Ultimi istanti prima della sedia elettrica
a cura di Vincenzo Sardelli*
(*docente di lettere nella scuola secondaria di II grado)
È tutto pronto. Manca poco più di un’ora all’esecuzione. I parenti della vittima, i giornalisti, l’avvocato difensore e poche altre persone aspettano di poter entrare nella saletta e attraverso un vetro assistere a un nuovo omicidio.
Another dead man walking (con il culo sulla sedia elettrica) di e con Paolo Scheriani, regia di Nicoletta Mandelli, è uno di quegli spettacoli che arrivano allo spettatore come un pugno nello stomaco.
Il soggetto è la pena di morte. Tema estremo, sinistramente intrigante per i giovani. Che ne discutono con fervore. Tema affrontato, a volte, con superficialità. Se l’uomo da giustiziare è identificato con il reato che ha commesso anziché con una persona dotata di psicologia e sentimenti; se è considerato un mostro anziché uno di noi: allora la legge del taglione sembra scelta plausibile.
Nell’assistere alle discussioni sulla pena capitale, noi che viviamo nella patria di Beccaria ci sentiamo come quelli che contemplano la tempesta in mare stando con i piedi all’asciutto. Ma non illudiamoci: ogni tanto qualcuno rilancia anche in Italia il minaccioso appello. E se mai certe ideologie dovessero andare al potere (o propiziare, in una canea referendaria, l’appello al cuore nero dell’Uomo-massa), il problema potrebbe diventare anche nostro.
Gli adolescenti non sono cinici. Hanno un senso marcato di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato. Anche se si misurano quotidianamente con l’errore, sono ipersensibili alle regole. Anche quando sperimentano la trasgressione, vivono la norma come garanzia e protezione. Credono nella proporzione tra violazione e sanzione. A volte identificano chi ha commesso un crimine con un essere abietto. È anche l’influenza sommaria dei media. O forse il retaggio di miti e fiabe, che scindono in modo manicheo il male e il bene.
Patrocinato da Amnesty International, prodotto nel 1999, Another dead man walking è un classico del repertorio della Compagnia ScherianiMandelli, sostenuto anche dalla Comunità di Sant’Egidio e dall’associazione Nessuno Tocchi Caino. Ad agosto del 2014 lo spettacolo ha partecipato con successo al Fringe Festival di Edimburgo.
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