di Antonio Errico
Vengono tempi in cui si avverte più forte la necessità di andare oltre le forme consuete di pensiero, i modelli di comportamento, i metodi di analisi e di soluzione dei problemi, di riformulare le conoscenze acquisite, di rideterminare e riconvertire le proprie competenze, di confrontarsi diversamente con quelli che sono i linguaggi del sociale, della cultura, dell’economia, della politica, della religione, con i concetti di formazione, di identità, di appartenenza, di giustizia, di partecipazione.
Ad un certo punto, quando vengono tempi così, ci si accorge, più o meno gradualmente, più o meno all’improvviso, che i processi di interpretazione di tutto quello che ci accade non sono più idonei alla scoperta dei significati profondi, essenziali, o quantomeno non sono più sufficienti, che occorre andare oltre, appunto, disarticolare gli schemi, proiettare il pensiero oltre il già pensato, agire in modo diverso da come si è agito, attribuire valore sostanziale a quello che sembrava non averne, rimodulare le relazioni con gli esseri e con le cose, comunicare diversamente: essere diversamente.
Allora, quando i tempi che vengono si portano dietro sia questo che molto altro, si avverte l’urgenza di potenziare le espressioni della creatività personale e collettiva, nella consapevolezza che, in assenza di un innalzamento del livello di creatività, si rivela molto probabile il rischio di una stagnazione della civiltà o, peggio, di una sua degenerazione.
In fondo, la creatività è stata la condizione che ha consentito lo sviluppo di ogni civiltà, ha costituito il fondamento delle scienze, delle arti, delle relazioni quotidiane fra persone e fra popoli, il miglioramento del lavoro, l’intrapresa. Però bisogna dissipare l’equivoco, il luogo comune, il falso mito romantico che associa la creatività esclusivamente all’espressione artistica. Indubbiamente è questo. Ma non solo questo. La creatività è qualsiasi espressione che produce innovazione, per cui possiamo essere tutti creativi in qualsiasi istante del giorno, in qualsiasi luogo, in qualsiasi situazione, in relazione a quelli che sono i bisogni, le attese, le speranze.
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