• martedì , 3 Dicembre 2024

Assemblee di istituto fuori dai locali scolastici

Rischio o opportunità?

di Pasquale Annese

Un’esperienza personale

Al lettore spero non dispiacerà che si affronti questa annosa questione, riportando un’esperienza personale vissuta in qualità di dirigente scolastico non più di un mese fa. Quando, in una uggiosa mattina di febbraio, vidi piombare in Presidenza i quattro rappresentanti d’istituto con in mano una richiesta di assemblea studentesca le cui modalità di svolgimento, in quel frangente, non mi erano ancora note. Lì per lì detti per scontato che si trattasse della ‘canonica’ assemblea studentesca chiesta puntualmente ogni mese dai rappresentanti d’istituto vogliosi, anche perché neo eletti, di dimostrare la loro capacità di far valere i diritti della base (i propri compagni) ed esercitarli in un alveo di piena legittimazione democratica. In realtà si trattava di qualcosa di nuovo, e di diverso!
La richiesta, infatti, era molto più articolata e prevedeva lo svolgimento dell’assemblea d’istituto fuori dei locali della scuola, esattamente presso una multisala cinematografica della città, per altro in piena periferia, e riguardava la visione del film ‘Selma-La strada per la libertà’. Film candidato agli Oscar, sulla vita di Martin Luther King, nato ad Atlanta il 15 gennaio 1929 e morto a Memphis il 4 aprile 1968, come tutti sanno, pastore protestante, politico e attivista statunitense, nonché leader dei diritti civili. Stiamo parlando, cioè, di una delle figure più rappresentative del XX secolo, al pari di Gandhi o John F. Kennedy, fautore della cd. resistenza non violenta, impegnato negli anni ’60 nelle battaglie contro le discriminazioni etniche e razziali e per il riconoscimento dei diritti civili, quali il diritto di voto per la comunità afroamericana. Una figura di cui parlano tutti i libri di storia ed oggetto di svariati approfondimenti disciplinari in ambito storico e letterario.
Quello che prevalse in prima istanza fu un immediato ‘diniego’ per una richiesta che, mettendomi di fronte ad una situazione nuova ed imprevista, avrebbe inevitabilmente comportato una serie di adempimenti di natura organizzativo-gestionale per certi versi nuovi (vedasi, per esempio, la conformità dei locali alle prescrizioni delle norme antinfortunistiche e sulla sicurezza), nonché conseguenti responsabilità e obblighi di servizio dei docenti in tema di vigilanza in luogo esterno all’istituzione scolastica. Tuttavia, subito dopo aver tastato la ferrea volontà e determinazione dei ragazzi, prevalse in me la consapevolezza che poteva trattarsi, come in realtà poi si è rivelato, di un’occasione unica, non solo e non tanto per approfondire una tematica giuridicamente intrigante, quanto per svolgere (finalmente!) un‘assemblea che tale potesse definirsi, gestita e condotta non come qualcosa di avulso dall’attività didattica, ma come appendice, implementazione della stessa.

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