• sabato , 23 Novembre 2024

Proposte per il cambiamento

a cura di Antonio Santoro

E’ stata presentata di recente (22 gennaio u.s.) la ricerca dell’Associazione TREELLLE e della Fondazione ROCCA dal titolo Educare alla cittadinanza, al lavoro ed all’innovazione. Si tratta di uno studio su alcune caratteristiche del sistema formativo tedesco che contiene, nella parte conclusiva dei capitoli, specifiche “proposte per l’Italia”: “materiali di riflessione”, si scrive nella Introduzione, utili per i decisori pubblici “se si vuole effettivamente dare una svolta alla politica della scuola, della formazione e della ricerca nel nostro paese”. Proposte, e quindi istanze, che riprendiamo di seguito auspicando percorsi di riflessione, di approfondimento e di discussione anche nel mondo della scuola militante italiana.

1. Sentieri per l’innovazione

I cambiamenti degli ultimi decenni, quelli “di diretta derivazione tecnologica” e quelli “di natura sociologica e ambientale” – si sottolinea opportunamente –, “avrebbero dovuto condizionare l’insegnamento e i suoi metodi molto più di quanto non sia avvenuto in Italia”. E’ perciò indispensabile considerare che “Le novità indotte sul piano dell’innovazione, se non richiedono di abbandonare l’impianto per discipline in cui si è storicamente strutturato il sistema scolastico italiano, ne mettono tuttavia a nudo l’insufficienza. I problemi aperti dalla complessità e la cultura del problem solving sono infatti completamente assenti nei modelli didattici”.
Una sollecitazione non nuova, a dire il vero, che ora si ritiene di dover precisare con l’aggiunga che “Si apre in concreto l’esigenza di introdurre, a partire dalla scuola secondaria, una base fondante di matematica, fisica, informatica su cui costruire la cultura del problema, accettare appieno la sfida digitale, considerare gli scenari aperti dalla complessità, valorizzare l’interdisciplinarità. Una rivoluzione che deve trovare il suo pieno compimento nella formazione universitaria. A queste nuove e impellenti esigenze la scuola secondaria e la formazione superiore devono rispondere, contribuendo a creare professionalità adeguate e a far maturare gli studenti, affinché giochino al meglio il proprio ruolo nella società di domani”.

2. I nuovi percorsi formativi

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