(a.s.)
Sono state pubblicate, il 19 dicembre u.s. sul sito del MIUR, le “Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati”: si tratta, indubbiamente, di un documento di particolare rilievo, meritevole di specifiche attenzioni istituzionali nei percorsi interni di riflessione sulle responsabilità formative della scuola.
Per una prima considerazione della problematica affrontata, rileviamo l’opportunità di riportare integralmente, di seguito, i paragrafi delle “linee di indirizzo” che più direttamente riguardano le competenze e gli impegni dei dirigenti scolastici e degli insegnanti.
1. I dirigenti scolastici
Il Dirigente, quale garante delle opportunità formative offerte dalla scuola e della realizzazione del diritto allo studio di ciascuno, promuove e sostiene azioni finalizzate a favorire il pieno inserimento nel contesto scolastico dell’alunno adottato. A tal fine:
* si avvale della collaborazione di un insegnante referente per l’adozione con compiti di informazione, consulenza e coordinamento; * garantisce che nel Piano dell’Offerta Formativa della scuola siano indicate le modalità di accoglienza e le attenzioni specifiche per gli alunni adottati; * decide la classe di inserimento dei neo-arrivati, sentiti i genitori e il referente, e presa visione della documentazione fornita dalla famiglia e dai servizi pubblici e/o privati che la accompagnano; * acquisisce le delibere dei Collegi dei Docenti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, nel caso in cui risulti opportuno – data la documentazione acquisita – prevedere la permanenza dell’alunno nella scuola dell’infanzia oltre i 6 anni; * garantisce percorsi didattici personalizzati finalizzati al raggiungimento di una adeguata competenza linguistica per consentire l’uso della lingua italiana nello studio delle varie discipline; * promuove e valorizza i progetti finalizzati al benessere scolastico e all’inclusione; * attiva il monitoraggio delle azioni messe in atto per favorire la diffusione di buone pratiche; * garantisce il raccordo tra tutti i soggetti coinvolti nel percorso post-adottivo (scuola, famiglia, servizi pubblici e/o privati del territorio); * promuove attività di formazione e aggiornamento, anche in rete.
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2. L’insegnante referente d’istituto
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