di Fabio Scrimitore
Il quesito, rivoltoci da un professore, collaboratore del Dirigente scolastico, riguarda l’individuazione delle modalità con le quali la scuola deve sostituire gli insegnanti accompagnatori, impegnati in uno stage all’estero, nel quadro di un Progetto PON C1.
Il quesito verte sulle modalità per la realizzazione di un progetto PON C1 – stage all’estero – regolarmente autorizzato. Allo stage parteciperanno due gruppi di studenti, di 15 alunni ciascuno, accompagnati da due docenti che posseggono la specifica laurea in lingua straniera.
Visto che lo stage avviene in un periodo scolastico – precisa il collaboratore del Dirigente scolastico -, si pone il problema delle “assenze” dei docenti coinvolti. Gli stessi docenti non possono essere sostituiti da un supplente perché risultano e sono in regolare servizio. Il Dirigente scolastico pretende che al rientro dallo stage gli stessi docenti (impegnati all’estero 24/24 ore) recuperino le ore non effettuate in classe nel periodo delle tre settimane di soggiorno.
Si dà atto dell’ineccepibile fondatezza della considerazione espressa dall’autore del quesito, secondo la quale i due docenti accompagnatori non potranno essere sostituiti durante il periodo dello stage all’estero, per l’altrettanto ineccepibile ragione che non vi è disposizione che preveda la sostituzione di un docente che sia in attività di effettivo servizio.
In verità, il problema proposto è ben noto agli Istituti secondari, che si vedono approvati i Progetti per stage all’estero, nel quadro dei P.O.N.-Competenze per lo sviluppo, con finanziamento FSE, finalizzati alla realizzazione di interventi formativi per lo sviluppo delle competenze chiave nelle lingue straniere.
Generalmente, il problema della sostituzione dei docenti accompagnatori degli studenti impegnati negli stage viene opportunamente risolto a monte dall’Istituto programmatore, prevedendo che gli stessi si svolgano in periodi in cui siano sospese le attività didattiche, in particolare fra il 10 giugno – data ordinaria di inizio degli scrutini – e la data di inizio delle lezioni dell’anno scolastico successivo.
Quando le circostanze di fatto non consentano questa modalità di svolgimento degli stage, ci si dovrà affidare alla sagacia dei programmatori scolastici, perché prevedano forme, non ipotizzabili tutte a priori, di organizzazione che, senza incidere sull’Erario, assicurino il diritto allo studio degli studenti che non vi partecipano.
Una delle forme di organizzazione immaginabile può essere l’adozione di un modello che, durante gli stage, faccia partecipare gli studenti rimasti in sede ad una delle tante attività di recupero o di potenziamento dell’offerta formativa, che i Collegi dei docenti possono programmare impegnando gli insegnanti in servizio attivo, che siano disponibili al riguardo.
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