• martedì , 3 Dicembre 2024

Filosofia della dirigenza scolastica

In coda all’articolo la risposta del Direttore di Scuola e Amministrazione, Fabio Scrimitore

Di Vincenzo Campisi

Abstract

L’autore, che ha già sperimentato la direzione di una scuola ed è stato successivamente restituito al ruolo di provenienza per motivi di salute,  traccia un profilo a tutto tondo della figura del Dirigente scolastico che, per essere interpretata al meglio, richiede passione, dedizione, rinunce, concretezza, tanto, tanto lavoro e – perchè no? – anche un po’ di filosofia.

Quando scesi dal mio SUV, ricevetti un battesimo di pioggia gelata. La schiena si inarcò e il viso si contrasse in una smorfia di dolore: oscuro presagio o pura e dannata casualità?

Mai da quelle parti ricordavano le strade ridotte a torrenti impetuosi. Nel viale principale del paese si era formato un profluvio di fango per la confluenza delle acque che scendevano dalle mille stradine che si inerpicavano lungo la collina  su cui  erano state costruite le case.

Ero partito da casa con un sole abbagliante e dopo 100 km mi ritrovavo in mezzo ad una bufera…

Era il mio primo giorno da Dirigente scolastico. Indossavo, con pruriginosa sofferenza, pantaloni blu di lino, camicia color ocra con le maniche arrotolate – le maniche corte “non si possono vedere”- e un paio di mocassini di quelli che “respirano”…

Entrai a scuola gocciolante: il vento si era divertito a fiondarmi gavettoni a gogò. Per fortuna, avevo con me un ricambio; ce lo avevo perché io sudo tutto l’anno. Non soffro di iperidrosi, ma sento sempre un gran caldo: nei mesi più freddi, quando la gente gira con muffole e paraorecchie, io faccio il bagno a mare… senza muta, naturalmente!

Pronto ad accogliermi un collaboratore scolastico:

“Le serve aiuto?”

“Sì, grazie! Saprebbe indicarmi dove si trova un bagno? Vorrei cambiarmi.”  “Scusi, ma lei chi è?”

Già, certo. “Il nuovo Dirigente scolastico…”

“Salve, qui la stanno aspettando tutti.”

“Appunto, non vorrei farmi trovare in questo stato.”

“Venga con me; qui, quando piove, i bagni si allagano…penso che le faranno firmare subito qualcosa per autorizzare qualcuno ad intervenire. Sono sicuro che lei troverà il modo di non fare allagare più i bagni.”

Ecco, cominciamo bene: una determina da fare subito, soldi da spendere e l’immagine del messia che è arrivato per risolvere tutti i problemi.

Ma non era destino… quasi un mese dopo fui costretto a rinunciare all’incarico.

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