• lunedì , 23 Dicembre 2024

Scuola e Covid 19, le nuove regole per il ritorno in classe in sicurezza

Ripresa delle lezioni in presenza dopo il lockdown: mascherine, distanziamento e banchi con le rotelle. La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina: “Responsabilità storica grande. Sarà un anno duro, ma abbiamo coraggio e idee: affrontiamo il primo giorno con serenità”

Di Stefania De Cristofaro

ROMA – Distanziamento, mascherine, banchi monoposto con le rotelle e una miscellanea di documenti, fra linee guida nazionali e regionali, per il ritorno a scuola dopo i mesi di lockdown, imposti dalla pandemia, scanditi dalla didattica a distanza e dal fuoco incrociato delle polemiche divampato nei palazzi della politica, non solo romani. Le scuole riaprono per l’anno 2020-2021 avendo una sola certezza sullo sfondo: la necessaria convivenza con il Covid 19. Una sfida.

LA RIPRESA DELLE LEZIONI: DAL PRIMO SETTEMBRE AL VIA I CORSI DI RECUPERO

In alcuni istituti le lezioni sono riprese il primo settembre, con l’avvio delle attività di recupero destinate agli studenti in affanno con la sufficienza alla fine del calendario scolastico: ci sono scuole che hanno scelto di seguire il modello Dad, quello della didattica a distanza, mentre altre hanno deciso di organizzare corsi in presenza, diventando protagoniste della prova generale in vista della riapertura effettiva, prevista per il 14 settembre in gran parte delle regioni italiane.

Il conto alla rovescia, quindi, è iniziato con l’emozione che solitamente accompagna ogni nuovo inizio, in uno con timori legati al nuovissimo scenario imposto dal Coronavirus e dalla conseguente necessità di impedire i contagi in classe, luoghi destinati agli incontri e alla socializzazione, funzione che va di pari passo con quella formativa.

SICUREZZA IN CLASSE: DISTANZIAMENTO COME REGOLA GENERALE

L’interrogativo di base è il seguente: si può tornare a scuola in sicurezza? Sì, si può. Parola di ministro. Della ministra all’Istruzione, Lucia Azzolina, dopo le riunioni con il ministro della Sanità, Roberto Speranza, e con i componenti del Comitato tecnico scientifico.

La regola fondamentale resta il distanziamento, così come in tutti gli altri settori, alla quale va aggiunta l’obbligatorietà della mascherina in determinate circostanze. A scuola è necessario assicurare la distanza di almeno un metro tra gli studenti e fra gli studenti e i docenti. Più esattamente, stando a quanto precisato dal Comitato tecnico scientifico, nella scuola primaria, “per favorire l’apprendimento e lo sviluppo relazionale, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro e l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (come succede, solo per fare un esempio, con il canto)”. Allo stesso modo, “nella scuola secondaria, anche considerando una trasmissibilità analoga a quella degli adulti, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro, l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione e in situazione epidemiologica di bassa circolazione virale come definita dalla autorità sanitaria”.

I NUOVI BANCHI MONOPOSTO, I TEST SIEROLOGICI E LE FORNITURE GRATUITE DI MASCHERINE E GEL IGIENIZZANTE

Allo scopo di garantire la distanza, il Governo ha definito i contratti di affidamento ad aziende e raggruppamenti di imprese, per la maggior parte italiane, per la fornitura di banchi singoli, dopo il bando di gara firmato dal commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri. I contratti sono undici e nella maggior dei casi sono stati aggiudicati a realtà italiane: coprono la fornitura di 2,5 milioni banchi – da consegnare entro il 12 settembre. Lo smaltimento dei banchi “vecchi”, diventati obsoleti ai tempi del Covid 19, avverrà secondo le modalità ordinarie, in accordo con Comuni e Province.

Sempre allo scopo di garantire una ripresa delle lezioni in sicurezza, è previsto uno screening preventivo attraverso due milioni di test sierologici volontari e gratuiti destinati a insegnanti e personale non docente di tutte le scuole. Il Governo, inoltre, ha garantito la distribuzione gratuita di undici milioni di mascherine chirurgiche e di almeno 50mila litri di gel igienizzante per le mani, al giorno, stando a quanto reso noto dal commissario per l’emergenza.

LA LETTERA DELLA MINISTRA RIVOLTA A STUDENTI, FAMIGLIE E DOCENTI: “MESI DIFFICILI, ORA CAPITOLO NUOVO”

E’ evidente, quindi, che mai come quest’anno, l’inizio della scuola porta con sé una serie di timori. Timori amplificati dal rischio di diffusione del Covid 19 che, allo stato, può essere considerato un ostacolo, se non addirittura un nemico in vista della ripresa delle lezioni in classe. Non sarà facile, ma neppure impossibile. Certamente non è possibile accettare la chiusura delle scuole perché significherebbe una sconfitta per tutti. Un fallimento imperdonabile.

Traspare un cauto ottimismo dalle parole che la ministra Azzolina ha scritto pensando agli studenti e alle loro famiglie, e al personale docente e non, in vista del nuovo anno scolastico.

“Quello che stiamo per vivere è un inizio davvero particolare: tutti Voi, Docenti, Dirigenti, Personale ATA, siete ben consapevoli del fatto che stiamo per scrivere, insieme, un capitolo nuovo e determinante nella storia della nostra scuola. Siate innanzitutto fieri del lavoro fin qui svolto”, si legge nella missiva. “Veniamo da mesi difficili in cui, come comunità scolastica, abbiamo dovuto reagire ad una pandemia che ha colto il mondo di sorpresa, travolgendolo”.

LA DIDATTICA A DISTANZA E GLI ESAMI DI STATO: “GRANDE CAPACITA’ DI REAZIONE”

La ministra ha voluto fare un riferimento sui mesi passati e sulla “Dad” che sì è stata attivata, ma a macchia di leopardo: “Abbiamo affrontato un evento inatteso e davvero doloroso per noi che viviamo del contatto con gli studenti: la sospensione delle attività didattiche in presenza. La didattica a distanza, nonostante le difficoltà, ha tenuto vivo il legame con le nostre ragazze e con i nostri ragazzi. Insieme poi, a giugno, abbiamo riaperto i nostri Istituti, per la prima volta, per lo svolgimento degli Esami di Stato delle scuole secondarie di secondo grado. In molti avevano messo in dubbio la nostra capacità di organizzarli in presenza, allarmando su possibili fughe di commissari e presidenti di commissione. In pochi hanno poi voluto raccontare con quale spirito di servizio la scuola tutta abbia gestito senza alcuna criticità una prova che resterà nella storia e nel cuore di studentesse e studenti. Anche di questo non posso che ringraziarvi uno per uno”.

Periodo archiviato. E adesso cosa succederà? “A breve le scuole riapriranno le porte a tutti. Prima con i percorsi di recupero degli apprendimenti, che andranno avanti anche durante l’anno per garantire a ciascuno studente la preparazione di cui ha bisogno, poi con le lezioni vere e proprie”, ha scritto Azzolina.

FINANZIAMENTI PER GLI INTERVENTI DI EDILIZIA LEGGERI NECESSARI PER EVITARE ASSEMBRAMENTI

“Ci troveremo a convivere con regole di sicurezza da rispettare e con una maggiore attenzione agli aspetti sanitari. Non era mai successo prima. So che c’è preoccupazione, è comprensibile. Ci darà sostegno la garanzia del gran lavoro fatto. Lo dico senza alcun trionfalismo, ma con soddisfazione: dati alla mano, nessuno in Europa si è impegnato così tanto nei mesi estivi per preparare la scuola a questa nuova stagione”. Convivenza, dunque. E regole da seguire in maniera scrupolosa ogni giorno.

“Già a giugno è stato varato il Piano per la ripartenza di settembre, preparato insieme ai tanti attori del sistema scolastico e istituzionale. Da allora non ci siamo mai fermati. Abbiamo collaborato con le autorità sanitarie per avere regole condivise. E se queste si sono evolute nel corso dell’estate è perché il quadro di una pandemia non è una fotografia, non è statico, e al mutare delle condizioni la politica può e deve prendere nuove decisioni. Lo abbiamo fatto. Oggi abbiamo regole chiare, tra le più rigorose in Europa”, si legge nella lettera della ministra.

Azzolina ha voluto anche fare un riferimento alla situazione degli edifici scolastici e ai finanziamenti deliberati per realizzare interventi necessari a garantire maggiori spazi per impedire gli assembramenti: “Abbiamo stanziato risorse per l’edilizia leggera – so che in molte delle vostre scuole proprio in questi giorni si stanno completando gli interventi – risorse per i dispositivi di protezione, per predisporre quella logistica che consentirà di evitare assembramenti proteggendo la salute di tutti, per acquistare dispositivi digitali, connettività, libri e kit didattici per i meno abbienti”.

NUOVI BANCHI, ASSUNZIONI E SUPPLENZE: “AGLI STUDENTI SERVONO CERTEZZE”

Quanto ai banchi, la fornitura seconda la ministra ha una doppia funzione: “Uno strumento per distanziare i ragazzi, per la sicurezza, ma anche un investimento sul futuro: lo Stato non era mai intervenuto così massicciamente sugli arredi”, ha scritto. “Abbiamo letto di tutto su questi banchi. Il dibattito è stato a tratti surreale, lasciatemelo dire. Ma chi insegna, dirige una scuola o ci lavora, come voi, sa che queste dotazioni saranno importantissime per i nostri studenti, non solo per la loro sicurezza oggi, ma anche per offrire la possibilità di rinnovare la didattica domani. In questi giorni, poi, il Commissario straordinario sta consegnando gel e mascherine nelle scuole. Fornirà tutto lo Stato”

In questo contesto, una parentesi è stata dedicata alle assunzioni. “Nonostante l’emergenza abbiamo digitalizzato e accelerato le procedure di assunzione, quelle per l’assegnazione delle supplenze, una novità che modernizza il sistema. Svolgeremo a breve concorsi per 78 mila posti che rafforzeranno il nostro organico, fra cui quelli per le secondarie, molto attesi data la carenza di insegnanti. Avrei voluto farli prima, è noto. Ma li faremo presto e credo che una volta per tutte il Paese debba ragionare su un modello stabile di reclutamento. Ai nostri studenti servono certezze, e le certezze si costruiscono a partire dai loro insegnanti. E lo faremo a cominciare dal sostegno, vera emergenza su cui, con il Ministro dell’Università e della Ricerca, abbiamo impresso una prima accelerazione aumentando il numero dei posti per le specializzazioni”.

RESPONSABILITA’ STORICA GRANDE: “ANNO DURO, MA ABBIAMO IDEE E CORAGGIO”

L’obiettivo è guardare avanti: “Lavoriamo tutti insieme e riconsegniamo le scuole ai nostri studenti: il Paese ce ne sarà riconoscente”, ha scritto la ministra dell’Istruzione. “Abbiamo una responsabilità storica grande. Sarà un anno duro. Ma anche l’inizio di un percorso diverso. Avremo le risorse dall’Europa con cui costruire la scuola di domani, a partire dagli insegnamenti di questi mesi. Abbiamo le idee e il coraggio per realizzarle”

ELIMINAZIONE DELLE CLASSI SOVRAFFOLLATE, COSIDDETTE POLLAIO

“C’è una battaglia da portare avanti su tutte: quella per eliminare le classi sovraffollate, le cosiddette classi pollaio. Abbiamo cominciato a intervenire sul provvedimento che ha dato loro origine: il Decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81. Già oggi possiamo derogarvi, per l’emergenza, abbassando il numero di alunni per classe. Porteremo avanti questo percorso”. Non l’unico, stando alle dichiarazioni messe per iscritto dalla ministra. “Così come dobbiamo immaginare e realizzare un Piano pluriennale di investimenti sull’edilizia scolastica, grazie all’impiego delle risorse provenienti dal cd. “Recovery Fund”. Abbiamo un obiettivo preciso, da raggiungere in tempi certi: dotare il nostro Paese di scuole migliori, più sicure e funzionali alle esigenze di studentesse e studenti. E lavoreremo su innovazione didattica e formazione di tutto il personale scolastico, senza dimenticare la lotta ad ogni forma di povertà educativa e il contrasto alla dispersione scolastica. Per una scuola al passo con i tempi, nella quale nessuno resti indietro e che possa davvero offrire il meglio ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze, che li metta al primo posto, che sia per loro una casa in cui crescere, formarsi, diventare cittadini consapevoli”.

IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA: “AI NOSTRI RAGAZZI TRASMETTIAMO SERENITA’”

Ora che il primo giorno di scuola si avvicina, per Azzolina la parola d’ordine non può che essere serenità. “Il primo giorno di scuola porterà con sé grandi emozioni. Anche in chi vi scrive. Ai nostri ragazzi e alle loro famiglie trasmettiamo serenità. Aiutiamoli a conoscere al meglio e rispettare le regole sanitarie, spieghiamo agli studenti e alle studentesse che la scuola ce l’ha fatta e non vedeva l’ora di accoglierli di nuovo. Perché tutti noi siamo a scuola per loro. E tutti noi non vediamo l’ora di guardarli finalmente negli occhi e dire “Bentornate e Bentornati”.

Si riparte, con il batticuore amplificato dal Covid 19.

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