Forum of Mediterranean Women Journalists
“Are women’s rights human rights?”
21-22-23 novembre 2019 a Taranto, Bari, Brindisi
Il Forum of Mediterranean Women Journalists giunge alla sua quarta edizione e lancia il tema “Are women’s rights human rights?”
L’obiettivo è “creare ponti, abbattere muri: promuovere una riflessione sul ruolo delle reporter di frontiera, come presidio di Democrazia, dunque di Pace”. Il Forum, sin dalla prima edizione del 2016, si tiene in Puglia, terra di confine, crocevia di culture e di popoli, ponte ideale sul Mediterraneo ed è finanziato dal Corecom Puglia, Consigliera di Parità regionale, Amnesty international, FNSI, in collaborazione con l’Università di Bari, e il Master di Giornalismo di Uniba.
E’ organizzato da Giulia giornaliste in collaborazione con Idea Dinamica cooperativa.
La Puglia richiama a sé giornaliste e reporter indipendenti, ma anche esperte, attiviste, scienziate e ricercatrici universitarie, impegnate sui diritti umani e sui gender studies. Tutte insieme per raccontare e testimoniare le proprie storie, dalle variegate sponde dei paesi Euro-mediterranei.
Il Forum – Insieme ad altre reti di donne, fondazioni e associazioni – ha recentemente sottoscritto il testo della revisione universale periodica 2019 sui diritti delle donne (UPR Italy), presentanta all’ONU.
Non a caso proprio quest’anno cadono i 20 anni dall’istituzione, proprio da parte dell’ONU, del 25 novembre quale giornata internazionale contro la violenza sulle donne. E, il prossimo anno, la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) compie 70 anni.
Si tratta di ricorrenze che non possono passare inosservate in un Forum nel quale le giornaliste sottolineeranno ancora una volta come persista per loro la necessità di difendere i propri diritti di donne, prima ancora della loro libertà d’espressione. Libertà spesso disattesa, benché affermata dagli articoli 9 e 10 della CEDU e dall’articolo 19 della Dichiarazione dei diritti umani. Le relatrici offriranno un contributo di qualità sul modo di raccontare la realtà attraverso lo sguardo femminile, narrando la loro “guerra” personale per riuscire a raccontare ogni giorno la lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi.
Lo scopo dell’evento è certamente quello di monitorare il gender human right gap, ma risponde anche alla necessità pratica di individuare le possibili azioni per stimolare l’avanzamento dei diritti stessi nei paesi europei, mediorientali, nord africani e dei balcani. Come le maglie di una grande rete calata tra le sponde del Mediterraneo (e oltre) con i racconti, reportages, inchieste, esperienze, proposte direttamente delle protagoniste del cambiamento in corso.
Dunque, la costruzione di un dialogo che metta al centro la figura della giornalista, assieme alle attiviste ed esperte, donne che attraverso la propria professione sono le “guardiane” dei diritti umani (human rights defenders), della Democrazia, della Pace.
Tutto questo grazie al coinvolgimento e al sostegno (sin dalla prima edizione) di alcune delle più importanti organizzazioni internazionali e delle associazioni di donne.
Il Forum intende quindi proporre, come è accaduto in ogni altra edizione, un momento di analisi delle tendenze in atto e una proposta di temi universali su cui indirizzare il dibattito per l’anno successivo.
Al termine della due giorni si propone sempre un “output” concreto.
In questa quarta edizione verrà presentata la “Carta di Assisi” per un giornalismo etico e il Manifesto “Media donne e sport”, due nuove linee guida per l’applicazione della deontologia professionale nella pratica giornaliera.
Sarà
presentata la ricerca “Tra
precarietà e minacce: lo stato dell’Informazione in Puglia. Uno
sguardo a ‘Sud’, di genere e generazionale sul fenomeno mondiale
della pressphobia”, ideata e realizzata dal Corecom Puglia e
realizzata dal Master in Giornalismo – Dipartimento For.Psi.Com. –
Università di Bari, con la collaborazione dell’Ordine regionale
dei giornalisti e Assostampa.
Sarà assegnato il premio “Peace reporter 2019”: come lo scorso anno, il riconoscimento consiste in uno scatto del fotoreporter sociale Marcello Carrozzo, docente al master in Giornalismo dell’Università di Bari. Marcello Carrozzo è fotoreporter di pluridecennale esperienza, ha ricevuto premi prestigiosi in tutto il mondo. L’opera è in “fine art”, ossia una certificazione numerata e limitata firmata dall’Autore, destinata alle esposizioni museali.
Mostra
Al Forum anche la mostra fotografica «Snapshots from the borders» di Graziana Capurso. Grazie al progetto triennale cofinanziato dall’Ue «Snapshots from the borders», gestito da 31 partner, tra autorità locali di confine e organizzazioni della società civile, la Regione Puglia, coadiuvata dal supporto tecnico dell’IPRES (Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali) e da due ricercatori Elisa Calò e Nunzio Mastrorocco, e Graziana Capurso, giornalista inviata della Gazzetta del Mezzogiorno, hanno partecipato ad un viaggio organizzato dal comune di Agios Athanasios, verso la frontiera mediorientale. Obiettivo: confrontarsi con le autorità cipriote sulle varie modalità di gestione del fenomeno migratorio sull’isola.
Le fotografie in mostra durante la tre giorni del Forum delle Giornaliste del Mediterraneo 2019, sono il frutto di questa esperienza. Durante il viaggio Graziana Capurso, accompagnata dai due delegati dell’IPRES, ha avuto modo di seguire, immortalare e approfondire le «best practice» di Cipro in materia d’accoglienza, visitando il centro di Kofinou, costruito nel 2004, diviso in tre settori fatti di case prefabbricate dove i migranti, uomini, donne e famiglie con bambini, possono sostare per almeno 6 mesi e l’hotspot di Kokkinotrimithia (Pournara), centro di prima accoglienza dell’isola dove i richiedenti asilo vengono accolti fino a 72 ore, ai fini della registrazione e della copertura delle esigenze di emergenza in arrivo.
La mostra, finanziata dal progetto “Snapshot from the borders”, è stata ideata e progettata da Marilù Mastrogiovanni, direttrice del Forum of Mediterranean women journalists e da Marcello Carrozzo, fotoreporter sociale, che ha firmato la fotografia del premio “Peace reporter”. Entrambi sono docenti al Master in Giornalismo dell’Università di Bari. Graziana Capurso è loro talentuosa allieva. Oggi collega.
Il Programma
- TARANTO (21 novembre, dalle 9:30 alle 17:30) – Aula convegni “ex chiesetta”, Dipartimento Jonico dell‘Università degli Studi di Bari – Via Duomo
- BARI (22 novembre, dalle 9:30 alle 18:30) – Aula Leogrande c/o Palazzo Ex Poste, Università degli Studi di Bari – Piazza Cesare Battisti 1
- BARI (23 novembre, dalle 9:30 alle 12:30) – Sala conferenze dell’Ordine dei Giornalisti di Puglia – Strada Palazzo di Città 5
- BRINDISI (23 novembre, dalle 17:00 alle 20:00) – Sala Università c/o Palazzo Granafei Nervegna – Via Duomo 20
PRIMA GIORNATA –21 novembre a Taranto
(Aula convegni “ex chiesetta”, Dipartimento Jonico dell‘Università degli Studi di Bari – Via Duomo)
ore 9.30-13.30
Introduce
- Marilù Mastrogiovanni – Giulia giornaliste, ideazione e direzione del Forum
Saluti
- Silvia Garambois – Presidente nazionale Giulia giornaliste
Interventi istituzionali
- Rinaldo Melucci – Sindaco di Taranto
- Stefano Bronzini – Rettore dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro
- Beppe Giulietti – Presidente FNSI
- Raffaele Lorusso – Segretario nazionale FNSI
- Anna Grazia Maraschio – Consigliera regionale di parità della Regione Puglia
Apre i lavori
- Pauline Ades-Mevel – Head of European Union & Balkan desk “Reporters whithout Borders”
PANEL 1 –Donne e diritti nel corno d‘Africa
La testimonianza dell‘attivista Shukri Hussein Warsame e dei suoi figli, impegnati in Somalia per garantire il diritto alla salute a donne e bambini. Una presenza straordinaria, una testimonianza toccante di vita e di lavoro.
- Shukri Hussein Warsame e i suoi figli – attivisti per i diritti umani in Somalia
- Yassin Isse Wardere – direttore per il Corno d‘Africa di The Voice of America
- Shukri Said – Africa Oggi, Radio Radicale, Carta di Roma
PANEL 2 –Da Tokio 2020 a Taranto 2026: le atlete e le tifose
Presentazione del Manifesto “Donne media e sport”. Il mondo dello sport non è ‘amico’ delle donne. Oltre alla grave e intollerabile discriminazione economica tra atlete e atleti, alla scarsa presenza delle donne nelle strutture dirigenti delle diverse discipline, alla insufficiente promozione dello sport femminile, c’è una modesta, inadeguata e spesso stereotipata rappresentazione degli sport femminili sui media». Per questo sono necessarie nuove idee guida per una diversa informazione.
- Silvia Garambois – Giulia giornaliste
- Mara Cinquepalmi – Giulia giornaliste
PANEL 3 – Quali diritti per il diritto islamico in Europa
Che cosa accade quando si cercano di far valere in Europa e in Italia i princìpi del diritto islamico? Il diritto islamico ha diritto d’asilo? E ancora: è possibile riconoscere negli ordinamenti europei, istituti di diritto islamico che violano i diritti delle donne? Sono sanabili i conflitti di civilizzazione?
- Giusy Pizzolante – docente di Diritto Internazionale e diritti umani presso il Dipartimento Jonico – Università di Bari
pausa pranzo
ore 14.30-18.30
Interventi istituzionali
- Rossella Matarrese –Coordinatrice Giulia- Puglia
PANEL 4 – La mafia che si fa ma non si dice
Le mafie di “provincia”, quelle che ingrassano lontano dai riflettori e dai circhi mediatici. Raccontate da giornaliste che difendono i fatti da chi vuole occultarli. Pagandone il prezzo.
- Floriana Bulfon – L’Espresso
- Anna Scalfati – Giulia giornaliste
- Graziella di Mambro – Latina oggi
PANEL 5 – L’Ambiente non è un Paesaggio di contorno
Dal mare e al cielo di Taranto, agli ulivi millenari del Salento fino a Padova, Vicenza e Verona dove la falda acquifera più grande d’Europa è avvelenata dall’acido perfluoroottansolfonico (PFAS), che avvelena anche il latte materno e dunque i neonati: lo studio del paesaggio è lo studio delle connessioni tra i popoli e l’Ambiente. Che cosa si distrugge quando il Paesaggio viene eradicato?
- Barbara Amurri – Specialista in Oncoematologa c/o Ospedale S. Giuseppe Muscati di Taranto
- Daniela Spera – LegamJonici, aderente alla Rete ‘Mamme da Nord a Sud’
PANEL 6 – Sbarre e diritti, quando si raccontano i tabù
Il diritto a raccontarsi, il diritto a raccontare. L’esperienza di teatro e cinema con i “precauzionali” di Rebibbia. Se la narrazione restituisce dignità all’essere umano, riducendo in polvere i Tabù, il rischio è diventare “polvere”. Invisibili, censurati, rimossi. Come “polvere di sbarre”.
- Daniela Marazita – drammaturga, regista
- Marilù Mastrogiovanni – direttrice del Forum, Giulia giornaliste
Visione unica del documentario censurato “Polvere di sbarre”, girato con i detenuti della sezione “precauzionali” del carcere di Rebibbia.
Chiude i lavori
PANEL 7 – Parla il presidente Amnesty International Italia
- Emanuele Russo – presidente Amnesty International Italia
SECONDA GIORNATA – 22 novembre a Bari
(Aula Leogrande c/o Palazzo Ex Poste, Università degli Studi di Bari – Piazza Cesare Battisti 1)
ore 9.30-13.30
Introduce
- Marilù Mastrogiovanni – Giulia giornaliste, direzione del Forum
Interventi istituzionali
- Lorena Saracino – Presidente Corecom Puglia
- Silvia Garambois – Presidente nazionale Giulia giornaliste
- Luigi Cazzato – Direttore master in Giornalismo, Università degli Studi di Bari
- Riccardo Noury – Portavoce Amnesty International Italia
- Alberto Spampinato – Presidente Ossigeno per l‘Informazione
Apre i lavori
- Carlo Verna – presidente Ordine nazionale giornalisti
PANEL 8 – Donne e diritti nel corno d‘Africa
La testimonianza dell‘attivista Shukri Hussein Warsame e dei suoi figli, impegnati in Somalia per garantire il diritto alla salute a donne e bambini. Una presenza straordinaria, una testimonianza toccante di vita e di lavoro.
- Shukri Hussein Warsamee i suoi figli – attivisti per i diritti umani in Somalia
- Yassin Isse Wardere – direttore per il Corno d‘Africa di The Voice of America
- Shukri Said – Africa Oggi, Radio Radicale, Carta di Roma
PANEL 9 – Iran dis-velato: a quale prezzo?
Il caso di Nasrin Sotoudeh, avvocata condannata a 33 anni di carcere e 148 frustate, è quello più noto. E’ stata punita per aver rappresentato la difesa legale delle donne arrestate nel 2018 perché avevano manifestato pubblicamente contro l’obbligo del velo. Ma in Iran sono numerose le attiviste che si oppongono all’obbligo di coprirsi il capo e che devono fare i conti con i diritti negati loro ogni giorno.
- Tiziana Ciavardini – scrittrice, Il Fatto quotidiano
- Maryam Rahimi – scrittrice, regista iraniana, autrice di “Time to change”
PANEL 10 – UN Universal periodic review, quali diritti umani per le donne in Italia
Il
4 novembre l’Onu avrà messo sotto esame l’Italia sul tema dei
diritti umani. Il nostro paese è infatti chiamato a fare il
cosiddetto «terzo ciclo» della Revisione periodica universale
(Universal Periodic Review – UPR), una procedura per cui, ogni
quattro anni circa, tutti gli stati membri dell’Onu si sottopongono
ad un esame complessivo in materia di diritti umani.
Una rete di
organizzazioni delle società civile, hanno preparato e presentato ai
rapporteurs delle Nazioni Unite un rapporto dettagliato sui diversi
aspetti che riguardano la condizione delle donne in Italia e delle
raccomandazioni presentate all‘ONU a Ginevra l’11 ottobre. Il
Forum of Mediterranean women journalists, tra le organizzazioni
firmatarie delle raccomandazioni indirizzate all‘ONU, presenta il
Rapporto.
- Simona Lanzoni – vicepresidente Grevio e Fondazioni Pangea; presidente Reama-Rete per l‘auto mutuo aiuto
- Martina Giulia Daelli – Human Rights Program, ONG WILPF-Women’s International League for Peace and Freedom
PANEL 11 – Quale verità: donne, guerre, migranti e altre notizie manipolate
Per Papa Francesco Eva è stata vittima di una fake news uscita dalla bocca del serpente. Da allora le bufale non hanno smesso di rovinare le donne, se è vero che ancora di una donna che ha subito molestie si scrive che ci ha costruito su una carriera, mentre un femminicida è definito dai giornali “gigante buono”. Le vittime di questi abusi dell’informazione non sono solo i corpi delle donne: quando si parla di migranti la verità spofonda in fondo al mare, insieme alle vittime di smuggling e trafficking. E le notizie che giungono dai fronti di guerra diventano brandelli distorti dei fatti, piegati e manipolati in base al tornaconto dei governi. Per smascherare le mistificazioni anche le ricercatrici e le accademiche, non solo le giornaliste, hanno un ruolo fondamentale.
- Giuliana Sgrena – giornalista Il Manifesto
- Sinem Arslan – ricercatrice e attivista curda, Transnational Dynamics of Civil War Peace Processes, University of Essex
PANEL 12 – Global media monitoring Project: lo sguardo delle donne sui media
Orizzonti mediatici e culture dello spogliarello: patriarcato, e rappresentazione dei corpi delle donne nella società contemporanea. Tra donne che fanno le notizie, donne che fanno notizia, e donne oggetto delle notizie: la proposta di una data analysis.
- Brenda Murphy – Department of Gender Studies Research Associate I Mediterranean Institute, University of Malta
- Claudia Stamerra – GR1 Rai
pausa pranzo
Ore 14.30-18.30
Interventi istituzionali
- Anna Grazia Maraschio – Consigliera di parità Regione Puglia
PANEL 13 – Guerra al popolo curdo: il ruolo delle donne e degli accademici
Kobane la città che ha sconfitto l’Isis balla la notte dell’attacco di Erdogan nel nord della Siria. I curdi non si abbattono, le donne curde hanno rappresentato l’unico argine all’Isis, pagando con la vita, subendo violenze e mutilazioni, gesti efferati diffusi dall’Isis sui social. Ma la capacità dei ribelli di creare reti transnazionali può rappresentare un nuovo modello di cooperazione cui guardare per la risoluzione del conflitto.
- Antonella Napoli – Focus on Africa
- Berfin Hezil – programme coordinator, JIN TV
PANEL 14 – Yemen, Libia, Siria: le guerre per procura
Non fanno notizia, perché gli echi non raggiungono la grassa Europa, se non sotto le sembianze di vittime in fondo al mar Mediterraneo. Raccontarle è difficile: per raccogliere immagini e testimonianze si rischia la vita, perché il visto giornalistico è concesso con difficoltà. C’è un solo modo per distinguere fake news e realtà: esserci.
- Francesca Mannocchi – giornalista, autrice di “Porti ciascuno la sua colpa”
- Paola Zaccaria – S/murare il Mediterraneo, Archivio di genere, Università di Bari
Chiude i lavori
PANEL 15 – Il barometro dell’Odio
Donne,
migranti e rifugiati sono il bersaglio preferito degli haters on
line.
Una ricerca di Amnesty international analizza il
linguaggio usato sui social dai politici italiani sotto elezioni.
- Riccardo Noury – portavoce Amnesty International Italia
TERZA GIORNATA
23 novembre a Bari (mattina) e a Brindisi (pomeriggio)
- BARI (Sala conferenze dell’Ordine dei Giornalisti di Puglia – Strada Palazzo di Città 5)
- BRINDISI (Sala Università c/o Palazzo Granafei Nervegna – Via Duomo 20)
Ore 9.30-12.30 a Bari
Saluti
- Piero Ricci, presidente Odg Puglia
- Bepi Martellotta, presidente Assostampa
- Lorena Saracino, presidente Corecom Puglia
- Rossella Matarrese, consigliera ODG, coordinatrice pari opportunità commissione Assostampa
PANEL 16 – Tra precarietà e minacce: lo stato dell‘Informazione in Puglia
Uno
Sguardo a “Sud” di genere e generazionale sul fenomeno mondiale
della “pressphobia”. Presentazione dei risultati della
ricerca-inchiesta condotta tra figure professionali e spettatori del
giornalismo pugliese. La ricerca-inchiesta “Tra precarietà e
minacce: lo stato dell’informazione in Puglia”, finanziata dal
Corecom Puglia e realizzata dal Master in Giornalismo –
Dipartimento For.Psi.Com. – Università di Bari, in collaborazione
con l’Ordine regionale dei giornalisti e Assostampa, per la prima
volta ha prodotto una mappatura del giornalismo regionale, cercando
un riscontro sul territorio a fenomeni già rilevati da accreditati
studi nazionali ed internazionali. Intimidazioni, ricatto
occupazionale, generation e gender gap, discriminazioni, sessismi e
tetto di cristallo: la ricerca anallizza e mappa i fenomeni, la
percezione interna ed esterna che se ne ha e le abitudini di
fruizione dell’informazione, nel tentativo di tracciarne i bisogni
e individuare nuovi format d’informazione.
Per la ricerca-inchiesta sono
stati somministrati questionari anonimi a tutti i giornalisti e le
giornaliste iscritte.
I
risultati saranno portati a conoscenza dei colleghi e dell’opinione
pubblica.
- Luigi Cazzato – direttore scientifico della ricerca-inchiesta, coordinatore del Master in Giornalismo di Uniba
- Marilù Mastrogiovanni – giornalista, coordinatrice della ricerca-inchiesta, docente al Master in Giornalismo di Uniba
- Francesca Prenna, Francesca Rizzo, Grazia Ciani – ricercatrici
- Anna Piscopo, Luigi Bussu, Saverio Carlucci, MariaMichela Sarcinelli, Michela Lopez, Claudio Carbone, Marìcla Pastore, Simona Latorrata, Michele Mitarotondo, Cristina Mastrangelo – giornalisti praticanti del Master in Giornalismo Uniba
Ore 17.00-20.00 a Brindisi
Interventi istituzionali
- Riccardo Rossi – sindaco di Brindisi
- Serenella Molendini – Consigliera nazionale di parità supplente
PANEL – Quale verità: Donne, guerre, migranti e altre notizie manipolate
- Giuliana Sgrena – giornalista Il Manifesto
- PANEL – Guerra al popolo curdo: il ruolo delle donne e degli accademici
- Sinem Arslan – ricercatrice e attivista curda, Transnational Dynamics of Civil War Peace Processes, University of Essex
PANEL – Sbarre e diritti, quando si raccontano i tabù
- Daniela Marazita – drammaturga, regista
- Marilù Mastrogiovanni – direttrice del Forum, Giulia giornaliste, direttrice “Il Tacco d’Italia”
Visione unica del documentario censurato “Polvere di sbarre”, girato con i detenuti della sezione “precauzionali” del carcere di Rebibbia.
PANEL 17 – “E’ sicura di aver gridato?”
Le parole nei processi per stupro e femminicidio nei secoli XVII-XX
- Katiuscia Di Rocco – direttrice biblioteca arcivescovile De Leo
PANEL 18 – L’inviata di guerra freelance
Il Medioriente raccontato nonostante tutto. Grandi rischi e grande libertà: il reportage di guerra, senza paracadute se non i propri attrezzi del mestiere.
- Francesca Borri – reporter di guerra freelance
LA RETE DEL FORUM OF MEDITERRANEAN WOMEN JOURNALISTS
Il Forum of Mediterranean Women Journalists è organizzato da Giulia giornaliste, con Idea dinamica scarl
E’ FINANZIATO DA:
Corecom Puglia
FNSI
Consigliera di parità regionale;
Amnesty international.
In collaborazione con l’Università degli Studi di Bari e il Comune di Brindisi.
Aderiscono alla rete del Forum of Mediterranean Women Journalists 2019: Ordine nazionale dei giornalisti, Amnesty international, Reporters without borders, Ossigeno per l’Informazione, Ordine dei giornalisti Puglia, Assostampa, Smurare il Mediterraneo (Uniba), Master in Giornalismo (Uniba, dipartimento For. Psi. Com (Uniba), Archivio di Genere (Uniba), Balab-One stop shop (Uniba), Innovation & cretivity center (Uniba), Fondazione Pangea- Reama, Centro antiviolenza Renata Fonte, Università di Malta, The Shift news (Malta), Association of European Journalists -Bulgaria, Collegi de periodistes de Catalunya, Czech Center for Investigative Journalism -Prague, Associacio Mon Comunicacio-Barcelona, Creis-Centro ricerca europea per l’innovazione sostenibile, Uzbek -German Forum for human rights-Berlin, Radio Radicale.
ALLA RETE NEGLI ANNI HANNO ADERITO: UNHCR-Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati; Presidenza della Camera dei Deputati (presidente Laura Boldrini); Accademia Della Crusca; Associazione nazionale “Articolo 21”; Università del Salento; UsigRai.
PRESENZA AGLI EVENTI SULLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE.
Il
Forum è presente sui tavoli di:
Unesco,
ONU, OSCE, Anna Lindh foundation.
Il Forum of Mediterranean Women Journalists è fondato da Marilù Mastrogiovanni, giornalista investigativa