La rete internazionale Ashoka ha individuato le 6 Scuole Changemaker italiane, che si uniranno a quelle europee: un network per cambiare dall’interno un sistema invecchiato
di Francesca Rizzo
Attrici del cambiamento, motori di un’innovazione dell’istruzione richiesta a gran voce da società e imprese: sono le 6 scuole italiane selezionate da Ashoka, rete internazionale dedicata all’imprenditoria sociale innovativa, nell’ambito del progetto Scuole Changemaker 2019.
Su Scuola e Amministrazione si è parlato recentemente di uno scollamento sempre più marcato tra la scuola, ancorata ad un modello formativo oramai inadeguato, e il mercato del lavoro, alla ricerca di nuove figure professionali.
È proprio questo gap che Ashoka cerca di colmare, individuando quegli istituti che, adottando metodologie e strumenti didattici nuovi, compiono passi importanti verso la scuola di un futuro molto vicino: scuole in cui non è il singolo docente a spiccare per una particolare vocazione, ma è l’intero ecosistema scolastico (insegnanti, alunni, dirigenza, genitori) a riconoscersi in una visione comune innovativa e ad uscire dagli schemi della didattica classica.
Questi, in particolare, gli elementi che, secondo Ashoka, compongono l’identikit di una scuola changemaker:
- visione: forma gli studenti ad essere agenti del cambiamento tramite l’insegnamento di empatia, imprenditorialità, collaborazione e creatività;
- apprendimento attivo: permette agli studenti di imparare attivandosi in prima persona;
- innovazione: ha la predisposizione e le competenze per sperimentare e sviluppare nuove idee;
- influenza: utilizza un modello didattico in grado di ispirare al cambiamento ed essere poi replicato in altre scuole;
- change leader: ha al suo interno un leader naturale del cambiamento capace di ispirare gli altri verso nuove metodologie e di collaborare con tutta la comunità scolastica.
Elementi che, se opportunamente valorizzati, possono essere messi in rete con soggetti diversi ed apportare un cambiamento culturale notevole.
Le scuole changemaker
Come accennato, sono 6 le Scuole Changemaker risultate vincitrici, in un progetto di mappatura e selezione che ha riconosciuto il potenziale innovativo di ben 270 istituti italiani.
E, come sottolineato da Ashoka, la mappatura ha dato risultati diversi dal cliché dell’Italia a tre velocità: se al primo posto, con 54 istituti, si colloca la Lombardia, al secondo spicca invece la Puglia, con 33. Chiude il podio il Lazio, con 28 scuole in classifica
Anche le 6 scuole risultate maggiormente rispondenti ai criteri internazionali sono rappresentative di un’innovazione che attraversa la Penisola da Nord a Sud, senza grossi gap. Altro punto su cui riflettere: la selezione ha preso in esame scuole pubbliche e private, ma le 6 giunte in finale sono tutte pubbliche.
Ecco quali sono, e le motivazioni che hanno portato alla selezione finale.
ISTITUTO TECNICO ECONOMICO “ENRICO TOSI” (Scuola secondaria di secondo grado di Busto Arsizio, Lombardia).
“Elementi innovativi: apertura internazionale, debate, partecipazione attiva degli studenti.
Lo stile della scuola è di sperimentare e innovare; parole chiave: cambiamento e passione. Programmi di studio all’avanguardia, tecnologia applicata alla didattica, percorsi internazionali, studio di sei lingue (tra cui cinese e russo), attività curriculari ed extra-curriculari (debate, gruppi sportivi, volontariato, laboratori artistici, Hackaton, iniziative TEDed) aiutano a preparare gli studenti ad un mondo che corre veloce. Un mondo ricco di sfide che richiedono nuove competenze relazionali e linguistiche, di condivisione, di lavoro di squadra, di integrazione tecnologica, tecnica ed umana. La mission del “Tosi” è quella di una scuola in cui la formazione del cittadino europeo e del mondo sia al centro del percorso”.
ISTITUTO COMPRENSIVO JACOPO SANVITALE FRA SALIMBENE (Scuola primaria e secondaria di primo grado di Parma, Emilia Romagna)
“Elementi innovativi: laboratori artigianali, eliminazione dei voti, cura e benessere dei docenti, educazione all’empatia.
Promuovono il digitale come linguaggio trasversale e utilizzano metodi didattici attivi, volti al saper fare, alla cooperazione e condivisione degli apprendimenti. L’istituto ha sostituito i voti numerici con la valutazione delle competenze nella quotidiana attività didattica e nei momenti valutativi intermedi e finali. Incoraggiano la partecipazione sana, critica e costruttiva delle famiglie, volta al successo formativo degli alunni, e valorizzano il ruolo dei rappresentanti dei genitori. Nelle scelte organizzative si ispirano a tre principi: costruzione e valorizzazione di funzioni intermedie, basate autonomia e responsabilità; unitarietà delle strategie educative e delle pratiche didattiche; condivisione delle maggiori scelte strategiche all’interno del Gruppo di direzione. Consapevoli che senza benessere dei docenti non si può dare benessere e apprendimento degli alunni, lavorano sulla riduzione dello stress e sul rafforzamento del ruolo e del benessere dei docenti, attraverso l’ascolto e l’analisi del disagio, e la ricerca di soluzioni condivise. Vogliono costruire una scuola di alunni felici, altruisti e competenti”.
ISTITUTO COMPRENSIVO 3 (Scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di Modena, Emilia Romagna)
“Elementi innovativi: DADA (didattica per ambienti di apprendimento), digitale, apertura tutto il giorno con serate culturali per la cittadinanza.
Gli studenti cambiano aula ogni ora, portando con sé il proprio tablet. L’Istituto è di recente costituzione, parte della programmazione didattica è strutturata per unità indicate con il termine sceneggiature; per alcuni argomenti, le docenti collaborano alla realizzazione di unità didattiche strutturate per bienni. L’attività formativa dei docenti è continua, ampia, in verticale (in parte aperta anche al territorio e alle serate per la cittadinanza). È una scuola laboratorio, con aule disciplinari e didattica attiva, grazie alle quali gli apprendimenti sono in movimento, ma anche laboratorio di idee per la didattica attiva, perché si ricercano gli strumenti più adeguati per coinvolgere gli studenti, in una riflessione congiunta sui curricoli dell’infanzia, della primaria e della secondaria di primo grado. Laboratorio per i talenti perché da un lato si coltivano le competenze e gli stili di apprendimento degli studenti, dall’altro ogni docente ha il suo spazio specifico dove far convivere strumenti e metodologie specifiche secondo la propria vocazione culturale e di insegnamento. Abbiamo domandato agli studenti se in questa scuola fosse loro permesso di fare bene e di pensare in grande e ci hanno risposto: “Perché chiedi se ci è permesso? Qui noi dobbiamo fare bene e pensare in grande!”.
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE SAVOIA BENINCASA (Scuola secondaria di secondo grado di Ancona, Marche)
“Elementi innovativi: apertura internazionale con scambi formativi nelle grandi università americane per lo studio e adozione delle nuove metodologie didattiche e framework di competenze, robotica, dipartimenti disciplinari, leadership diffusa del corpo docenti.
Le scelte educative e culturali attuate nell’Istituto sono finalizzate a garantire a ciascun allievo una formazione culturale ed umana il più possibile completa, il conseguimento della competenza fondamentale per il nuovo millennio di apprendere ad apprendere per tutto l’arco della vita e il sostegno continuo e sistematico al processo di apprendimento per il conseguimento del successo formativo. Sin dalla fondazione hanno puntato sul digitale come strumento di lavoro e come ambiente educativo privilegiato, con l’obiettivo di educare persone consapevoli di potenzialità e rischi e in grado di conoscerne e dominarne le dinamiche. Parimenti hanno agito sull’ambiente di apprendimento, con molta formazione interna ad un uso flessibile dello spazio e del tempo e a metodologie didattiche per l’apprendimento attivo di competenze”.
I.I.S.S. “GALILEI-COSTA-SCARAMBONE” (Scuola secondaria di secondo grado di Lecce, Puglia)
“Elementi innovativi: ogni classe crea una start up vera (non simulata), digitale, attivazione degli studenti per risolvere problemi sociali.
Sorto nel 1885, è il primo Istituto Tecnico del Salento. Da oltre 130 anni la scuola sul territorio è sinonimo di equilibrio tra profonda tradizione e costante innovazione. La scuola è, a tutti gli effetti, uno dei simboli culturali di Lecce e ha iniziato il suo principale percorso di “changemaker” nel 1995 quando, prima scuola in Italia, installò presso il proprio laboratorio informatico un “web server”, un potente computer non solo connesso alla neonata rete Internet, ma capace di offrire agli studenti la possibilità di realizzare e pubblicare pagine e siti web direttamente a scuola, senza dover trasferire file ad un provider. Da 20 anni incentiva i propri studenti nell’ideazione e reale implementazione di micro attività economiche. Nel 2004, due docenti e sedici studenti maggiorenni hanno costituito la società cooperativa “Arianoa” (“aria nuova” nel dialetto locale) con la funzione, di incubatore e acceleratore di startup giovanili, under 19. Dai banchi del Galilei Costa è nato il movimento MABASTA!, un’iniziativa dei giovani contro il bullismo e il cyber bullismo che si sta diffondendo in tutta Europa. Si insegna imprenditorialità non tanto per far diventare tutti gli studenti degli imprenditori ma perché hanno riscontrato empiricamente che questo percorso formativo contribuisce a rendere gli alunni più indipendenti e resilienti, oltre a far loro acquisire una maggiore e più consapevole fiducia in sé e nelle proprie capacità ed una concreta speranza nel futuro”.
I.S.I.S. ARTURO MALIGNANI (Scuola secondaria di Secondo grado di Udine, Friuli Venezia Giulia)
“Elementi innovativi: radicamento nel territorio con 900+ enti partner d’eccellenza, utilizzo metodologie didattiche all’avanguardia, apertura degli spazi alle aziende, insegnamenti opzionali.
Uno dei più grandi istituti della Regione, il Malignani è un articolato complesso di aule, laboratori, officine, palestre, magazzini, capannoni, settori logistici e organizzativi, spazi ricreativi, mensa e ampio verde attrezzato. Estremamente radicato nel tessuto economico e sociale del suo territorio l’Istituto è un centro culturale e formativo per tutta la cittadinanza da generazioni. Oltre ad adottare le più moderne metodologie didattiche fra cui cooperative learning, MLTV, project based learning, e un’attenzione speciale per ogni singolo studente nel proprio percorso di Alternanza Scuola-Lavoro, il Malignani è un ente aperto al territorio e che riceve mezzi, risorse e formazione dalle aziende che devono il loro successo grazie all’alta formazione professionale dell’istituto”.
Prossimi passi
Ora le 6 scuole changemaker italiane, insieme a quelle già selezionate nel 2017 (Scuola primaria secondaria inferiore Città Pestalozzi di Firenze; Scuola primaria e secondaria inferiore I.C. San Giorgio di Mantova; Scuola secondaria superiore Collegio del Mondo Unito U.W.C. Adriatic di Duino; Scuola Secondaria Superiore I.I.S.S. Majorana di Brindisi; Scuola secondaria superiore Liceo Attilio Bertolucci di Parma) si uniranno alla rete internazionale delle 91 scuole innovative europee individuate da Ashoka: 15 nel Regno Unito, 15 in Irlanda, 13 in Francia, 12 in Spagna, 10 in Belgio, 9 in Portogallo, 8 in Polonia, 6 in Olanda e 3 in Germania.
L’intento è quello di avviare pratiche collaborative, un dialogo internazionale tra scuole, istituzioni e imprese per progettare la scuola smart di domani.